Rigenerazione Urbana: la crisi politica fa perdere un’altra occasione alla Città.

“POLICORO ED IL BANDO RIGENERAZIONE URBANA”. LA CRISI POLITICA FA PERDE ANCORA UN’ALTRA OPPORTUNITA’
Finanziamenti per progetti fino a 5milioni di euro per i Comuni con più di 15mila abitanti.

Policoro perde un’altra grandissima opportunità per il suo futuro.
Infatti, il 4 giugno è scaduto il bando del ministero dell’interno dedicato alla “rigenerazione urbana”. Cioè la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale delle nostre città.
Fino a 5 milioni di euro per i comuni con più di 15mila abitanti per progetti dedicati la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche oppure progetti di Miglioramento della qualità del decoro urbano.
Ad esempio le scuole di Via Dante che diventano un teatro, la realizzazione del parco urbano “archeologico” nelle aree vicino Via Puglia, oppure qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto finalmente avere l’occasione per ottenere i fondi necessari.
Una grandissima opportunità che tanti comuni con più di 15mila abitanti provano a cogliere, come la vicina Pisticci con progetti fino a 3,2 milioni di euro.
Ed invece no, Policoro NO, perché non può fare una Giunta comunale legittima, perché ha una crisi politica che da mesi ha bloccato tutto, ordinario e straordinario. Una vergogna che incomincia ad essere estremamente dannosa per tutta la comunità.
Policoro non può permettersi questo “coma”, ne va del suo futuro, soprattutto ora che inizia un periodo dedicato alla ricostruzione, con tantissime altre occasioni da poter cogliere.
Bisogna prendere atto che non esiste più una soluzione accettabile e politicamente sostenibile per continuare in questa drammatica situazione di stallo per ancora un anno. Sarebbe una condanna ingiusta per la città.
Ridare la voce ai cittadini è, a questo punto, un obbligo morale.
Ammettere la fine di questa storia e agire di conseguenza sarebbe l’unico gesto di responsabilità nei confronti di tutti i Policoresi.

Basta. Liberate la Città

La Città è stanca, tanto da sembrare spenta ed inanimata di fronte alle vicende politiche dell’Amministrazione.

Quotidianamente costretta a subire l’arroganza silenziosa di un Sindaco assente in tutto, indifferente a quello che succede a suo nome.

Un’arroganza politica che sfocia in egoismo finalizzato ai propri personali obiettivi rispetto al bene comune della nostra Comunità.

Chiunque avesse un minimo di sensibilità politica, avrebbe uno scatto di orgoglio

O si ha la capacità di gestire la situazione (ma questo non lo ha mai dimostrato in queste continue crisi politiche) oppure si ha la dignità di dimettersi e farla finita nel farsi usare. 

Ma tenere la Città ostaggio di queste continue crisi è un gesto ingeneroso nei confronti di Policoro, che mai come in questo momento ha bisogno di una guida e non della paralisi.

Mentre si consuma l’ennesima crisi e non si sa neanche come e se si sia conclusa l’ultima, lui è scomparso.

Il silenzio, il buio e le quasi ormai insopportabili strategie social del Vicesindaco, che con video autocelebrativi, post, immagini e stalking whatsapp, cerca di raccontare realtà virtuali che poco sanno di verità.

Perché la verità è che a Palazzo d’Ercole c’è la guerra, dentro e fuori, mentre la gestione è sempre più incontrollabile.

Dalla vicenda della gestione rifiuti, agli affidamenti più semplici, siamo tornati indietro di 20 anni in termini di trasparenza.

Silenzio su tutto, dalla crisi politica al chiarimento sull’avviso di garanzia alla Consigliera Costanza. 

Tutto si svolge al buio e nel silenzio delle stanze chiuse, sempre più distanti dalle vere esigenze di commercianti e cittadini, imprenditori e associazioni, ecc…

Ci si rende conto quanto questo silenzio assordante, renda le tante belle parole dette fino ad ora prive di valore?

Frasi fatte e di circostanza che, a questo punto sono un insulto alla nostra intelligenza. 

Ed il tempo passa. Entreremo nel merito delle tante questioni, ma adesso non si tratta solo di una questione politica, ma di buon senso e di rispetto nei confronti dei cittadini. 

Basta. Chi vuole veramente bene a questa Città, deve liberarla da questo ruolo di ostaggio e da quelle catene messe dalle esigenze personali. Paradossalmente, pochi mesi di commissariamento sarebbero meglio di questa irreversibile e agonizzante situazione.

Mai come ora, mai come adesso, Policoro ha bisogno di ripartire

Sentitevi addosso questo peso e se siete persone veramente responsabili, liberatela. 

Screening scolastico. Solito ritardo, solita commedia

Anche questo rientro a scuola è stato caratterizzato dalla totale assenza di una programmazione screening e dalla confusione generata dalle fughe in avanti da parte degli assessori di un Sindaco sempre più assente e non pervenuto. 

Che le scuole riaprissero il 7 aprile lo si sapeva dall’emanazione del Decreto del Governo emanato 31 marzo 2021, in cui si toglie anche il potere ai Sindaci ed ai Presidenti di Regione di poter chiudere le scuole

Tanti Comuni, contando anche sulle risorse specifiche messe a disposizione dalla Regione, hanno organizzato lo screening per la popolazione scolastica. Un’operazione che ormai dovrebbe vedere le Amministrazioni comunali anche esperte a questo punto della pandemia. 

Anzi, dall’Amministrazione del terzo comune della Basilicata, ci si aspetterebbe un screening periodico per l’ampia popolazione scolare. 

Ma, nel caos che si vive a Palazzo d’Ercole, si sono accorti dell’apertura delle scuole solo dopo che le polemiche hanno iniziato ad animare i social, unico strumento che li rende particolarmente sensibili. 

Non solo, per cercare di coprire ancora una volta la loro inerzia, si sono lanciati anche in “pseudo” ordinanze di chiusura delle scuole, supportate da fantasiose “attestazioni sanitarie” ed inventate “impugnazioni” da parte del Prefetto. Tutto questo comunicato attraverso una “messaggio vocale” da parte del Vice Sindaco che invitata a far circolare lo stesso tra le chat. 

Questo approccio così leggero e approssimativo, accompagnato dalla confusione delle notizie in merito a ordinanze di chiusure delle scuole impossibili da fare, è l’effetto di un nuovo bluff. Se così non fosse, dobbiamo seriamente pensare che a governare Policoro ci siano persone che non sanno nemmeno leggere un decreto.

Ancora una volta chi subisce gli effetti di questa paralisi politica è la Comunità, in particolare i nostri ragazzi. Sarebbe opportuno chiudere questa pagina e permettere alla Città di scegliere il suo futuro. 

Per il bene di tutti.  

Il PD di Basilicata porti rispetto a POLICORO e ai POLICORESI

Il PD regionale farebbe bene a portare rispetto alla Città di Policoro ed ai Policoresi.  Non è accettabile continuare ad assistere al continuo coinvolgimento della nostra Città in polemiche strumentali e di bassissimo profilo circa le vaccinazioni degli ultra ottantenni per il Covid. 

Un argomento serio ed importante che, per pura speculazione politica, continua ad essere usato per alimentare divisioni e per soffiare sul fuoco delle sofferenze che tutte le comunità stanno vivendo. Proprio come hanno fatto il Consigliere regionale del PD Roberto Cifarelli ed il Circolo PD di Pisticci e Marconia.

Ma è mai possibile leggere l’accusa, verso la Città di Policoro, di essere favorita rispetto ad altre comunità nella consegna dei vaccini per il Covid perché è la Città dell’Assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone?  

Innanzitutto l’organizzazione delle vaccinazioni è di competenza delle Aziende Sanitarie, ma poi cosa ci sarebbe di scandaloso se le vaccinazioni per le Città superiori ai 10.000 abitanti sia partita da quella che più di tutte ha caratteristiche attrattive di persone rispetto ad altri paesi? Questo per la presenza di servizi e attività commerciali, per via delle numerose scuole, per via dell’Ospedale, ecc.. si potrebbe continuare a lungo elencano le motivazioni per le quali Policoro sia tra i centri più importanti della Regione. 

Il PD regionale sa anche bene quante e quali siano le problematiche legate alle consegne dei vaccini. Problemi che stanno interessando tutta Europa e che è la causa dei ritardi nelle vaccinazioni rispetto a quanto pianificato, e quindi del rinvio delle vaccinazioni in molti comuni. 

Ma la questione va anche oltre il merito e metodo utilizzato nel fatto specifico, toccando direttamente il modo di fare politica da parte di un partito che si riduce a fare le più banali campagne campanilistiche, quelle che storicamente partono dal dualismo tra Potenza e Matera e che oggi si è spostato al dualismo tra Matera e Policoro o addirittura tra Policoro e Pisticci. 

Se poi la polemica viene anche dal Consigliere regionale Cifarelli, allora diventa paradossale. Policoro è stata offesa e umiliata per anni dal PD di questa Regione in ogni politica territoriale, nello svuotamento dell’Ospedale, negli investimenti, e nonostante questo Policoro ha dimostrato di essere una Città seria e l’unica realtà economica in crescita in tutta la Basilicata. 

Per questo, chiediamo rispetto per la nostra Città e per noi cittadini che, in un momento così difficile della storia, non possiamo essere tirati in ballo in lotte campanilistiche che per anni abbiamo subito mentre oggi ci vede addirittura nella parte degli accusati senza alcun fondamento. 

L’usurpatore Marrese e il mozzo Mascia, quale sarà il ruolo di Ranu’ ?

Quello che riserverà questo ultimo anno di amministrazione per Policoro, ha trovato forma nell’ultimo Consiglio Comunale nel quale si è discusso di crisi politica e della mozione di sfiducia presentata dall’opposizione. 

Un dibattito fatto sulla base delle nuove fibrillazioni avute nella maggioranza con le dimissioni dell’Assessore Cacciatore e l’uscita dalla maggioranza del Consigliere Agresti.

Una discussione che ha visto ancora una volta Ranù, cercare di crearsi un ruolo distaccato e critico rispetto al resto della maggioranza tanto da annunciare che se non avverrà il rientro del Consigliere Agresti in maggioranza, allora si porrà una questione politica sul come e se continuare ad andare avanti. 

Non solo, durante il Consiglio ha anche sottolineato come la sua fiducia sia solo al Sindaco (quello eletto ma oramai completamente incapace di leggere la realtà che lo circonda) e che non sarà disposto a tirare la volata a nessuno per la prossima campagna elettorale.

Una presa di posizione condivisibile ed anche logica se solo si avesse il coraggio di difenderla fino in fondo. 

Ed un segnale, il Consigliere Ranù, lo invia subito facendo mancare il numero legale (visto che ora la maggioranza poggia su un solo voto in più) sul punto riguardante il rinnovo della convenzione con il Comune di Bernalda per la Centrale Unica di Committenza.

In pratica, se da una parte la maggioranza ha fatto di tutto per raccontare la storia di un’amministrazione super, al tempo stesso viene subito smentita con una nuova battuta d’arresto. 

La delibera in sé, infatti, non è proprio un semplice rinnovo come si voleva far passare, ma ha al suo interno, alcune modifiche che sono sostanziali, almeno nel modo di intendere la trasparenza e la gestione degli affidamenti. 

Infatti, nonostante la nuova convenzione recepisca la normativa introdotta negli ultimi anni, di fatto però vengono stralciati alcuni strumenti di controllo di cui la CUC si era dotata per monitorare gli affidamenti diretti e le procedure negoziate, proprio quelle di cui l’attuale amministrazione fa uso frequente, tanto da essere ormai la norma e non l’eccezione. 

In questo c’è la netta differenza rispetto al passato, quando il valore principale era quello di procedere alle gare aperte rispetto agli affidamenti diretti ed alle procedure negoziate. Fare le gare è garanzia di trasparenza e risparmio delle risorse pubbliche e per questo la passata amministrazione si era dotata di un Regolamento, unico in Italia, che garantiva la massima trasparenza possibile nell’affidamento degli appalti pubblici.

Un valore questo, che sembrava essere fondamentale anche per Ranù e che ha reso più chiaro il motivo dell’assenza in prima convocazione. 

Ed invece, dopo aver cercato invano la discussione sulle motivazioni di questo contrasto, nessuno della maggioranza ha preso la parola e si è continuato in questo silenzio opaco e chiuso rigorosamente nelle stanze del Comune. 

Alla luce di quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale si possono assegnare i ruoli della tragicommedia che andrà in scena l’ultimo anno di amministrazione:

L’Usurpatore Marrese.

Dopo i primi due anni durante i quali ha vivacchiato politicamente con il passaggio dal PD a LEU, è prima passato all’opposizione e, dopo aver piegato il Sindaco e quello che era rimasto della maggioranza, è rientrato facendosi consegnare le chiavi del comune senza passare dal voto dei cittadini che qualche anno prima lo avevano bocciato.

Di fatto, da due anni svolge le funzioni di Sindaco ma, inebriato dal successo, dimentica completamente la politica e si concentra su una disastrosa gestione della cosa pubblica (vedi Canale 7 e servizio rifiuti, per fare solo alcuni esempi).

Il Mozzo Mascia.

Partito come Ammiraglio strada facendo ha perso i gradi fino a scomparire sottocoperta.

Relegato a funzioni di rappresentanza, la sua più grande colpa è di non conoscere né le questioni, né la realtà che lo circonda.

Ha avuto la possibilità due anni fa di salvare la faccia, non lo ha fatto.

Ranù ?

Aspettiamo con ansia di conoscere il ruolo che vorrà ricoprire il consigliere Ranù che, in verità, sembra alla ricerca di una strada diversa rispetto all’andazzo condotto da Marrese. 

Capiremo solo durante quest’ultimo anno se accetterà il ruolo di gregario di chi sta preparando la propria candidatura o deciderà di ritagliarsi un ruolo da protagonista per contenere, nell’interesse della città, i danni di questa disastrosa amministrazione.

Il PD e gli altri ?

Non pervenuti come, del resto, la Politica.

L’IMPORTANZA DI UNA MOZIONE DI SFIDUCIA

Che non cadranno, lo sappiamo già. Nessuno di questa maggioranza si assumerebbe questo tipo di responsabilità, con uno o con due consiglieri in più andranno avanti comunque. 

Ma proprio per questo motivo, la discussione su una mozione di sfiducia, diventa un momento politico molto importante per tutti i consiglieri comunali. Perché dopo questo voto, si legittima una storia amministrativa che sta continuando in uno straziante finale dopo 4 anni di regressione. Si mette la firma adesso e sarebbe poco credibile rinnegarlo poco prima delle elezioni. 

Ci siamo abituati in questi anni a delle decisioni sempre poco attinenti alle esigenze della Città, perché appaltare qualche lavoro a seguito dei tantissimi finanziamenti avuti, non vuol dire amministrare. 

Abbiamo visto un “modo di fare” che ha fatto tornare indietro le dinamiche del Comune: l’invadenza dei singoli consiglieri, il ritardo sistematico per i bandi che contano, le procedure spesso diverse una dalle altre, il personale sotto stress dalle continue ingerenze politiche.

Poco conta se si vuole continuare a nascondersi dietro i tanti alibi, in primis la pandemia. Continuare a fare le vittime a convenienza, senza rendersi conto invece che lo stare fermi è l’unica cosa che danneggia la nostra comunità, è un’ipocrisia oltre che una scusa

Ad esempio nessuna iniziativa comunale vera a sostegno delle imprese, anzi il completo distacco dalla realtà lo hanno certificato con delle spese veramente poco opportune per il periodo storico che stiamo vivendo (vedi auto di rappresentanza e spesa record per le luminarie natalizie).

Abbiamo visto di tutto: Un Sindaco inesistente, 8 cambi di ASSESSORE e diversi cambi di gruppo all’interno della maggioranza, UNA dimissione del Sindaco rientrata a 10 minuti dalla mezzanotte, UNA dimissione del Presidente del Consiglio, Nessun bando di gestione (bar del comune, bar della villa, bar dei giardini murati ecc..), oltre DUE anni di servizio in proroga dopo un affidamento diretto per la RACCOLTA RIFIUTI, la FANTASIA usata in diverse gare d’appalto o nelle selezioni del personale (quella da 3 giorni, quella con i calcoli sbagliati, quelle ritirate, ecc..).

Ritardo cronico SU TUTTO. E si potrebbe continuare.

Questo non è amministrare, ma è un calvario.

ALLORA, COME SI PUO’ IMMAGINARE L’ULTIMO ANNO? Quale sogno e logica potrebbe farci sperare che l’ultimo anno un miracolo potrebbe rendere tutto diverso?  Soprattutto, con serenità?

E’ veramente difficile immaginarlo. Sarà una guerra totale, tra smarcamenti e distinguo, tra singole priorità e operazioni da campagna elettorale. Tutto questo a danno della Città. Allora è giusto che ognuno metta la firma su questo spettrale scenario, oppure se ci va bene,  su un altro anno di paralisi. 

Allora è giusto, legittimo e sacrosanto discuterne in Consiglio Comunale e non solo sui social, magari inondando i conoscenti di messaggi per richiedere “like” e “condivisioni”

Si discute in Consiglio e ognuno mette la firma su questa storia.

SI SALVI CHI PUO’

Era un epilogo prevedibile il fuggi fuggi che sta subendo l’Amministrazione Mascia.

Non solo per l’uscita dalla maggioranza di Policoro Ideale e quindi le conseguenti nuove dimissioni dell’Assessore Cacciatore e un numero in meno in Consiglio Comunale (consigliere Agresti), ma anche per l’ennesima presa di distanza del Consigliere Ranù che per il secondo Consiglio Comunale di fila, bacchetta il Vicesindaco Marrese sulla gestione della raccolta rifiuti, esempio più lampante del caos che regna a Palazzo d’Ercole.

Ranù ha ribadito che è necessario ammettere di aver sbagliato e di non capire il perché siamo ancora in regime di proroga da oltre due anni dopo aver affidato direttamente il servizio di raccolta rifiuti ad una RTI all’epoca ancora non costituita.

Infatti, non solo la “gara ponte” prevista dopo l’ultima ordinanza possibile (novembre), non è ancora stata espletata, ma al momento siamo anche senza una copertura giuridica per il servizio, visto che l’ultima ordinanza (oltre il limite che impone la legge) è scaduta il 21 dicembre e non è stata rinnovata da nessun’altro atto. Cosa stia succedendo non è dato saperlo, probabile che il Sindaco non voglia più firmare niente su questa vicenda sempre più complicata e pericolosa in termini legali. 

Per il resto, mentre si sta per entrare nell’ultimo anno di amministrazione, nulla cambia. Uffici impantanati, nessuna capacità di prendere decisioni e speranze finite per vedere un cambio di passo annunciato da anni ormai. 

L’unica cosa che possono fare, o almeno cercano, è quello di utilizzare i tantissimi soldi piovuti sul comune, cosa che sarebbe nell’ordinario ma che invece soffre degli affanni incredibili dovuti ad una direzione politica inesistente.

Si salvi chi può dunque, per provare a presentarsi alla Città come delle anime innocenti.

Ma, questo teatrino, fatto di dimissioni, deleghe, posizionamenti e guerre intestine, sono una condanna troppo grande da togliersi di dosso all’ultimo giro di boa. Una condanna che paga la Città, costretta a vivere i prossimi mesi questo scempio dove i protagonisti sono convinti che i cittadini capiscano questi movimenti, questo modo vecchio di fare politica. 

Lo diciamo da tempo, l’unica cosa che si potrebbe fare per Policoro è quello di dimettersi e dare alla città una nuova amministrazione per provare a risvegliarsi da questo coma, ma con un Sindaco così estraneo alla realtà politica e cittadina, ormai non ci crediamo più.

“chi non conosce dignità, non può nemmeno percepire umiliazione”.

ANCORA CAOS PER IL SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI. ORDINANZA FUORILEGGE E GARA PONTE RINVIATA A DATA DA DESTINARSI

In violazione delle disposizioni di legge e smentendo se stesso, il Sindaco (????) Mascia è stato costretto a fare l’ennesima Ordinanza di proroga del servizio di gestione dei rifiuti (Ordinanza n. 6064 del 20.11.2020 che proroga il servizio fino al 20.12.2020).

Questa volta, però, la motivazione è costituita dall’indizione della c.d. “gara ponte” per l’importo di € 561.000 con 15 giorni di tempo per la presentazione delle offerte, con scadenza al 01.12.2020.

Ma dato che con questa Amministrazione le sorprese non finiscono mai, in data 01.12.2020 la gara ponte è stata sospesa “a data da destinarsi”.

Sull’ennesima Ordinanza di proroga oramai non c’è più nulla da commentare essendo evidente la palese violazione di legge.

Sulla c.d. “gara ponte” c’è da chiedersi perché l’Amministrazione ha pensato solo ora, dopo più di 2 anni, di bandire una gara che permette a più imprese di confrontarsi e di fare un’offerta per la gestione del servizio e perché la predetta gara è stata sospesa a data da destinarsi ? 

In attesa di risposte, quello che si può affermare con certezza è che i proclami, gli impegni e le promesse dell’Amministrazione Mascia (????), si sono sciolti al sole come tutte le bugie che stanno accompagnando questi anni di mandato.

Su tutta questa vicenda nel consiglio comunale del 05.11.2020 la maggioranza si è nascosta ancora una volta dietro i tecnici mandandoli direttamente allo sbaraglio.

La verità è che questa situazione è la conseguenza di mesi e mesi di inerzia e di contrattazioni extra capitolato con l’attuale gestore del servizio con la conclamata volontà di far durare questa gestione provvisoria per più di due anni.

Ecco, quindi, che le nostre previsioni erano anche ottimistiche rispetto a quello che sono stati capaci di fare usando ed interpretando a proprio piacimento, regole, codici e soprattutto buon senso.

E che ciò che diciamo da due anni non è frutto di strumentalizzazione politica è dimostrato dalla posizione assunta pubblicamente dal consigliere di maggioranza, Domenico Ranù, che nell’ultimo consiglio comunale (25.11.2020) a proposito della questione rifiuti ha detto testualmente: “Noi abbiamo sbagliato perché non è possibile che la società che svolge l’appalto più importante della città possa andare in regime di concessione precaria per due anni……… qui c’è stato un errore nell’arrivare a questo punto…… noto questioni che faccio capire a comprendere…..” .

Caro Sindaco (????) piuttosto che inalberarsi e considerare le domande che Le vengono rivolte un reato di lesa maesta’, dovrebbe provare a dare delle risposte chiare se non a noi almeno a parte della sua maggioranza.

3 CONSIGLI COMUNALI IN 3 GIORNI: racconto di un “crisi permanente”

Provando a raccontare la 3 giorni di follia che ha accompagnato i due consigli comunali della settimana scorsa, dobbiamo necessariamente provare a sintetizzare i concetti chiave:

La crisi aperta da Ranù e Mitidieri, tanto apparentemente profonda da dover eleggere un nuovo Presidente del Consiglio, come previsto si è sciolta con lo scoccare della mezzanotte tra il 30 ed 1 ottobre. 

Quella linea temporale che doveva essere raggiunta per togliere il “piccio” ai dissidenti visto che a quell’ora scadeva l’oggetto del dissenso: prendere un dirigente attingendo a graduatorie di altri enti, una delle quali in scadenza il 30 settembre. 

Da questo braccio di ferro è nato il caos che ha visto la convocazione del Consiglio per il 29 settembre in prima convocazione e per il 1 ottobre in seconda convocazione.  Da qui, la scelta di far saltare la prima convocazione ed andare in seconda, con la graduatoria in oggetto scaduta.

Una farsa, un teatro, un gioco fatto sulla testa della città. Infatti, il 29 settembre, dopo aver dissertato il Consiglio, la maggioranza scopre di dover approvare una modifica al regolamento Tari obbligatoriamente entro il 30 settembre per permettere ai professionisti ed alle imprese di poter usufruire dei vantaggi offerti dalla Regione Basilicata. Da qui, la convocazione di un nuovo Consiglio, appunto, per il 30 settembre.

In quel Consiglio si sarebbe dovuto anche eleggere il Presidente del Consiglio che, nell’accordo che ha messo fine a quest’ultima crisi, dovrebbe essere Mitidieri. Mah, alla follia non c’è mai fine, infatti il Segretario generale interpreta il regolamento del Consiglio considerando il numero per l’elezione con la maggioranza più uno dei Consiglieri designati, quindi senza contare il Sindaco. Da qui la mancanza del numero necessario da parte della maggioranza vista l’assenza per motivi di salute di Buono. Quindi, la Presidenza del Consiglio rimane ancora vacante. 

Il 1 ottobre, come se nulla fosse successo, senza nessuna delibera di giunta ritirata (come richiesto da Ranù) e senza Presidente eletto, la folle maggioranza si vota comunque il Bilancio di previsione. 

La discussione nel merito dei punti sul bilancio non ha nulla di nuovo da registrare in sostanza: una maggioranza che presenta un DUP come se fossero ancora al primo anno, come se questi 3 anni fossero stati di rodaggio, come se il tempo non fosse quasi finito. Proclami, tanti proclami, tantissimi “faremo, vedrete,…ecc” ma nient’altro che la solita recita per cercare di nascondere le grandissimi difficoltà dovute ai precari equilibri e l’inizio delle manovre per le elezioni. 

Infatti, se una crisi si chiude, un’altra è pronta ad iniziare. 

L’intervento di Ranù, infatti, è sembrato quasi da campagna elettorale, da un lato come per smarcarsi dall’azione amministrativa, come se lui non avesse responsabilità, dall’altro lato come per far intendere che le pretese sono solo iniziate. 

E la città dovrà continuare ad assistere a questo triste spettacolo.  

A Policoro sempre peggio. Maggioranza impantanata sulla nomina della commissione di gara per il sevizio rifiuti

E’ intollerabile come l’Amministrazione Comunale continui a perdere tempo sulla questione della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Infatti, dopo quasi due anni di inerzia, dopo essere arrivati alle soglie della quarta proroga del servizio, siamo oggi all’assurda situazione di perdere un ulteriore mese dal giorno di chiusura del bando senza avere ancora nè una commissione di gara, nè una data per l’inizio dell’apertura delle buste.

Sarebbe dovuta essere l’assoluta priorità provvedere all’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti nella maniera più celere possibile, invece si continua ancora oggi a perdere tempo perché la maggioranza litiga anche sulla nomina della commissione di gara.

Questa situazione, però, non può che farci sorgere dubbi sulla legalità e sulla trasparenza anche su tutte le altre commissioni chiamate a giudicare i concorsi in essere in queste settimane. Perché è evidente che se la nomina della commissione per il bando della raccolta rifiuti sta causando l’ennesimo braccio di ferro all’interno della maggioranza, è facile immaginare che nella partita entrano anche il resto delle commissioni nominate per le assunzioni che si stanno procedendo a fare dentro la casa comunale. Siamo davanti alla degenerazione del senso di amministrare la cosa pubblica. La continua commistione tra gestione politica e gestione amministrativa continua a gettare sempre più nello sprofondo la moralità dell’Amministrazione Mascia.

Questo modo di fare, porta con se una regressione preoccupante del modus operandi della maggioranza che ci pone davanti ad una vera e propria emergenza legalità.

Nello specifico del servizio raccolta rifiuti poi, è una telenovela che dura ormai da due anni in cui non si vede ancora la fine con la conseguenza della totale perdita del controllo dei costi che mai come oggi sono difficili da quantificare. Infatti ad oggi non è chiaro quanta percentuale di differenziata produce il Comune di Policoro, quanto costi effettivamente il servizio e quanto incida negativamente su tali costi la contrattazione extra- capitolato che l’Amministrazione ha sottoscritto con l’ATI alla quale è stato affidato direttamente il servizio.

Questo ennesimo ritardo, getta un’ulteriore ombra su tutta la vicenda e ulteriori danni che tutta la comunità sarà chiamata a pagare, mentre loro continuano a litigare e a cercare continui compromessi ed equilibri a spese di tutti i policoresi.

Continuiamo ad invitare chiunque di questa maggioranza che abbia un minimo di buon senso e di affetto per la cosa pubblica a staccare la spina a questa vergognosa agonia.

4 AGOSTO: Nel Turismo, Amministrazione VERGOGNOSAMENTE ferma

Oggi è il 4 agosto.

Il semaforo di Via Lido, abbattuto dalla tempesta di novembre e più volte annunciato, non è stato ancora sostituito.

La navetta notturna per il mare, importantissimo servizio a supporto della vivacità del nostro lungomare, non è ancora in servizio.

Il salvamento a mare, nonostante i 35.000,00 spesi, non è ancora attivo.

I bagni a supporto della zona Lido sono ancora chiusi.

Hanno pubblicato un cartellone estivo con una grafica imbarazzante, dopo aver fatto un bando in silenzio durato solo 3 giorni e che ha precluso la partecipazione a tanti artisti e realtà associative policoresi.

Non hanno fatto assolutamente nulla in termini di promozione del territorio, nemmeno quelle azioni a costo zero, senza parlare del totale isolamento in materia dal resto del territorio.

Non sappiamo più che parole usare, non sappiamo più cosa pensare di questa totale ed allarmante assenza da parte dell’Amministrazione Comunale che mette in seria difficoltà tutte le attività che vivono di turismo a Policoro.

Imbarazzanti, senza attenuanti e costantemente imbrigliati dalla loro difficile convivenza tra deleghe spezzettate e richieste personali.

Si, Policoro merita di più, e non ci saremmo mai aspettati che si meritasse questo modo di Amministrare.

Resisti Policoro, questa pagina buia, prima o poi finirà.

Gli Avvisi pubblici che durano 3 giorni, ma per un semaforo ci vogliono almeno 9 mesi

Se per sostituire un semaforo ci vogliono almeno 9 mesi, per espletare un avviso pubblico legato alla proposta di eventi estivi bastano solo 3 giorni.

Un bando pubblicato venerdi 24 luglio con scadenza alle ore 12,00 di lunedi 27 luglio. Del resto anche l’anno scorso la programmazione degli eventi presentava numerose anomalie come ad esempio la pubblicazione del concerto di Tony Hadley sin da luglio mentre non c’era nessuna traccia di delibera e relativa gara fino a qualche giorno prima dell’evento. 

Ma quest’anno si sono superati e siamo solo all’inizio. Indire un avviso per le proposte di eventi dove in allegato vengono già indicate date e tipologia dello spettacolo, già di per sé erge l’assessore al ramo (in questo caso Cacciatore o Prestera?) una sorta di “direttore artistico” che di fatto non è opportuno per il ruolo politico che si ricopre. Ma soprattutto la gara in questione si basa solo sull’offerta economica. 35.000 € messi a disposizione che a questo punto potevano anche essere affidati direttamente senza la presa in giro dell’avviso pubblico (come del resto si fa fin troppo spesso in Comune).

Ma si può sapere, dunque, come potrebbe mai un’associazione o anche qualsiasi operatore economico preparare una proposta dal venerdi al lunedi alle 12,00? 

Chiaramente anche questo avviso non ha avuto nessuna pubblicità, nemmeno un semplice post dove si invita alla partecipazione alle tante associazioni o anche singoli artisti della nostra Città, un semplice modo anche per incentivare il ritorno alla normalità dopo l’emergenza sanitaria. Ah si, la “partecipazione”.

Invece nel silenzio ed in maniera rapida si è consumata l’ennesima vicenda poco chiara dell’amministrazione Mascia. A dimostrazione, l’affidamento degli eventi è venuta oggi (29 luglio) ed a leggere le determine, hanno avuto la “fortuna” che ogni singola data abbia trovato una sola singola offerta. Ma pensa un pò.

Il “modus operandi” è il punto importante sul quale riflettere. L’unico modo per andare avanti, per loro, è la continua contrattazione interna per mantenere gli animi buoni e calmi. L’effetto è una macchina organizzativa sempre impegnata a soddisfare le singole richieste e che si trova dunque in perenne ritardo.

Affidamenti diretti, autorità nelle concessioni, utilizzo poco chiaro del patrimonio comunale, una stranissima concezione del tempo e tanta, tantissima preoccupazione su quello che questa Amministrazione sta insegnando alla città, l’abitudine alla “richiesta”.

Consiglio Story (PARTE 3): TRASPARENZA E MORALITA’

Il confine tra l’indirizzo politico di una maggioranza e l’attività amministrativa legata all’attività dei funzionari, spesso è una linea stretta che a convenienza può essere utilizzata come alibi oppure come arma.

Per una maggioranza così litigiosa e frastagliata come quella di Policoro, quel confine risulta ancora più labile e non dritto.

Nell’ultimo consiglio infatti, sono emerse ancora una volta delle situazioni specifiche che sono un nuovo campanello d’allarme sulla condotta quotidiana dell’Amministrazione comunale.

Può essere che per la terza volta durante il mandato di Mascia, ci sia una strada asfaltata senza nessun atto che ne predisponga l’opera, quindi senza impegno di spesa, senza gara, ecc.? Può essere che siamo di fronte ad un caso cosi raro di donazioni notturne fatte all’Amministrazione Mascia?

Così come anche la questione del camioncino comunale sospettato di essere stato usato per fini privati. Oppure le tante ombre create da una delibera che ha di fatto resuscitato un chiosco sul lungomare, spostato e cambiato da “no food” a “food” e che tra l’altro potrebbe essere stato montato su un’altra concessione.

Questi nuovi fatti, se pur da verificare (in Consiglio sia il Presidente Ranù e sia la Capogruppo PD Patrizia Costanza si sono impegnati ad avere spiegazioni in merito ed eventualmente chiederne conto), sono la conferma di quella che è una verità che rappresenta purtroppo la normalità: il lavoro degli uffici comunali è sotto il continuo stress dovuto dalla necessità di dare risposte ai singoli consiglieri, ognuno forte del potere di far crollare tutto, ognuno convinto di dover esercitare il proprio potere politico attraverso i lavoro degli uffici.

Sarebbe necessario capire infatti, se ci sono Consiglieri che quotidianamente danno ordini agli uffici, tali richieste (ammesso che siano lecite) di fatto sono anche la causa dei ritardi imbarazzanti sui lavori, sulle gare, sull’ordinario.

Un altro campanello di allarme è dato dal fatto che ormai l’affidamento dei lavori del Comune di Policoro siano fatti in maniera diretta. Ricordando come nella passata amministrazione ci si era dotati di un metodo sotto forma di regolamento che vedeva anche per i lavori sotto i 5 mila euro delle procedure di gara a sorteggio tra le imprese iscritte all’albo dei fornitori, oggi la normalità fatta di affidamenti diretti da un lato non garantisce risparmio, ma anzi, dall’altro pone un quesito morale importante.

Perché se è vero che quel confine tra indirizzo politico e attività amministrativa a Policoro oggi sia l’unica carta da giocare per la sopravvivenza dell’Amministrazione, allora si che tutto diventa molto preoccupante.

Pensavamo di aver dimenticato certi “modus operandi”, invece siamo tornati indietro di molti anni.

Per chi verrà dopo, sarà tutto da ricostruire, ad iniziare dal “modo di fare” quando si amministra la cosa pubblica.

L’INTERVENTO DI ENRICO BIANCO SULLA QUESTIONE
L’INTERVENTO DI MASSIMILIANO PADULA SULLA QUESTIONE

Consiglio Story (PARTE 2): EMERGENZA SCUOLA

Tutte le criticità dell’Amministrazione Mascia, ad iniziare dai tempi lunghissimi dell’attività amministrativa, sono la causa che trasforma i problemi in emergenze. Di queste, la vicenda delle aule scolastiche sta creando anche molta preoccupazione tra i genitori degli alunni.

La situazione delle aule scolastiche per Policoro, è una questione che negli ultimi anni è al centro dell’attenzione, sia perché il numero degli alunni aumenta anno dopo anno e sia per la suddivisone delle aule tra i due istituti comprensivi da tempo al centro di braccio di ferro ad inizio anno.

E’ evidente che è possibile affrontare la questione solo con una soluzione strutturale che permetta di avere gli spazi necessari. Su questo punto, aldilà della continua ricerca di cause lontane da parte dell’Amministrazione, le criticità si riversano ad aggravare la situazione.

Infatti, proprio sul reperimento e la gestione dei fondi dedicati all’edilizia scolastica, i ritardi assurdi da parte del Comune, hanno creato una situazione critica che a questo punto mette in forte dubbio il diritto alla frequentazione delle lezioni da parte dei nostri alunni.

Se da un lato, nel 2019, il Comune non ha fatto in tempo a partecipare ad un bando per l’ampliamento del plesso “A.Moro”, dall’altro, anche i finanziamenti recepiti nel 2018 non hanno ancora visto l’apertura dei cantieri (tranne per un caso), così come anche circa 900.000 euro a disposizione dalla ripartizione dei fondi ministeriali da Marzo 2019 (che avrebbero dovuto avere i lavori appaltati al 30 giugno 2020) sono fermi senza nessun progetto o avanzamento del procedimento.

Chiaro dunque, a maggior ragione visto che il problema delle aule si ripete ad ogni inizio di anno scolastico, che la situazione quest’anno, visto anche la necessità di rispettare le disposizioni dettate per il problema COVID, è diventata veramente critica.

Sarebbe stato opportuno affrontare questa emergenza già da tempo, ma ad oggi, 15 luglio, da parte dell’Amministrazione si continua a perdere tempo e agli atti si sono sforzati di presentare solo un paio di proposte (una quella di utilizzare il Palaercole e l’altra di recuperare un’aula con la realizzazione di un muro).

E’ assurdo come ancora una volta i veri problemi della comunità passino in secondo piano rispetto alle continue fibrillazioni interne. Assurdo non capire che le situazioni che riguardano i nostri ragazzi e le nostre famiglie sono le vere priorità per la nostra comunità.

E tra il continuo tentativo di scaricare le responsabilità e le continue distrazioni politiche, i giorni passano e di proposte concrete e risolutive neanche l’ombra.

Il tempo passa, ed anche questa storia andava affrontata molto tempo prima.

Sperando che il 14 settembre i nostri ragazzi non siano trattati ancora come ostaggi, ma che possano serenamente tornare alla normalità.

Consiglio Story (PARTE 1): BILANCIO CONSUNTIVO E DISAVANZO

Sono tanti e tutti importanti gli argomenti venuti fuori durante l’ultimo lunghissimo Consiglio Comunale, tanto lungo da essere stato diviso in due giorni.

Da qui la decisione di suddividere la nostra analisi in più parti. “Bilancio Consuntivo e Disavanzo di amministrazione”, “Emergenza Scolastica” e “Questione Morale e Modus Operandi”. Sono questi, secondo noi, gli aspetti più urgenti ed anche allarmanti che riguardano la nostra Comunità.

“BILANCIO CONSUNTIVO E DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE”

L’INTERVENTO DI ENRICO BIANCO SUL BILANCIO CONSUNTIVO

ENRICO BIANCO SUL BILANCIO CONSUNTIVO E SCUOLE

L’INTERVENTO DI MASSIMILIANO PADULA SUL BILANCIO CONSUNTIVO

MASSIMILIANO PADULA SUL BILANCIO CONSUNTIVO E SCUOLE

Come quando si cerca di trovare slogan per nascondere una vergogna, l’Amministrazione Mascia ha cercato, con la solita arroganza dei bugiardi, di far passare anche questo ultimo anno come un successo senza pari, anzi, di quelli che “realizzano i nostri sogni”.

Ma risulta veramente ridicolo provare a raccontare che l’attività amministrativa vada a gonfie vele e che sta stravolgendo la Città se in piedi ci sono numerose emergenze dovuto proprio all’inerzia amministrativa causata dai continui litigi, dal cambio di deleghe e dai continui braccio di ferro che quotidianamente rendono l’amministrazione incapace di dare nessun tipo di risposta, neppure quelle più semplici.

Scuola, lavori, finanziamenti che rischiano di essere persi, servizi in proroga (su tutti il servizio di raccolta rifiuti in proroga da novembre 2018) e nessun bando di gestione fatto pubblicare (anche per questo terzo anno) dal Bar del Comune al bar della Villa comunale. Anzi, con l’assurda situazione della struttura “Dopo di Noi” dove il Comune ha oltre 200 mila euro a disposizione da parte della Regione dal novembre 2017 e che ad oggi non sono stati utilizzati. Oppure come i tantissimi finanziamenti sull’edilizia scolastica che segna però, la totalità degli interventi in ritardo di mesi e appesi alla speranze di proroghe per non perderli addirittura.

Quello che poi rende la situazione finanziaria più difficile è l’accertamento (ed il conseguente piano di rientro) del disavanzo di amministrazione che quest’anno subisce la variazione nel metodo di calcolo dei crediti di dubbia esigibilità portandolo oltre i 3 milioni di Euro.

L’INTERVENTO DI ENRICO BIANCO SUL DISAVANZO

ENRICO BIANCO SU DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE

Su questo, pesa il credito causato dal fallimento di Mariagri ed anche il mutuo acceso dall’Ammistrazione, che avranno l’effetto di ridurre per i prossimi anni, la capacità di spesa dell’Ente.

Su questo punto, nonostante la continua ricerca da parte della maggioranza di portare i problemi sulla passata Amministrazione, risulta evidente la totale diversità nel modo di gestire la cosa pubblica tra chi amministra oggi e chi l’ha amministrata in precedenza. Nelle spese, nel modo di gestire le forniture (basta pensare che nel passato si era evitato l’affidamento diretto anche per le spese minime mentre oggi sembra essere l’ordinarietà) che sicuramente non favoriscono il risparmio.

Tutto questo, porta inevitabilmente ad un ragionamento più ampio e coinvolge il “modus operandi”, il sottile confine tra indirizzo politico e indirizzo amministrativo e le tante nubi che questo delicato equilibrio della maggioranza comporta.

DICIARAZIONE DI VOTO SUL BILANCIO CONSUNTIVO

DICHIARAZIONE DI VOTO DI ENRICO BIANCO
DICHIARAZIONE DI VOTO DI MASSIMILIANO PADULA

Mantenere. A qualunque costo

Le parole sono sempre le stesse: “ripartiremo più forti”, “squadra granitica”, “coesione”, ecc…, come se cambiare l’ennesimo assessore sia un fatto positivo, che aumenta la capacità amministrativa.

Come se fosse normale ed efficace avere il “quarto” assessore al turismo in 3 anni, come se fosse un elemento stabile il continuo balletto dei numeri. 

Ma questa maggioranza ha la faccia tosta e pochissima vergogna “politica” nel continuare ad amministrare alla giornata una Città come Policoro.

La verità però è ben diversa e chiunque provi a dare una lettura delle dinamiche che continuano ad essere protagoniste di questa storia amministrativa, vede chiaramente come la situazione sia ancora più frastagliata.

La ricerca continua dell’equilibrio porta inevitabilmente alla paralisi amministrativa nella migliore delle ipotesi. Ma il rischio più grande è quello di agire in funzione delle risposte dei singoli interessi oppure, peggio ancora, in funzione dei singoli interessi dei consiglieri. 

Ed è questa la reale condizione della maggioranza, dove ogni assessore è espressione di singoli consiglieri che logicamente, presentano il conto puntualmente in funzione del loro peso. 

La nomina ad assessore di Maria Teresa Prestera, trova diverse chiavi di lettura che passano obbligatoriamente dal Partito Democratico, anzi, per l’area “chiurazziana” (e rendiamoci conto che quest’area politica governa Policoro. Brrrr) che perde l’assessore Buongiorno. A questo punto o esce dalla compagine di giunta (difficile) oppure ha trattato bene il suo interesse con la Prestera ed il Sindaco. Comunque una situazione ancora più in bilico. 

Dinamiche e logiche che pensavamo superate nel 2020, ma che per l’Amministrazione Mascia invece, rappresentano il Vangelo.

I mal di pancia tra i Consiglieri di maggioranza sono diversi e diversi sono stati i modi per farli passare. Da una parte il valzer delle cariche assessorili utilizzate per garantire l’appoggio in Consiglio, dall’altra il lavoro degli uffici finalizzato a risolvere problemi particolari anziché le grandi questioni della Città.

Infatti, se nei giorni scorsi abbiamo parlato di pec senza risposta, di tempi lunghissimi e di distacco totale dalla realtà cittadina, non era per fare una polemica fine a se stessa, ma la volontà di sottolineare il metodo di questa fragile amministrazione. 

Un metodo di lavoro concentrato esclusivamente al mantenimento della maggioranza in consiglio, costi quel che costi, e poco interessa se lì fuori, ci sono imprenditori, azienda, commercianti, cittadini che avrebbero bisogno di risposte e non di proclami; avrebbero bisogno di chiarezza per il futuro e sostegno concreto per superare un’emergenza economica che sta portando incertezza. 

Ma di tutto questo, nulla conta per loro. “vedrete, faremo, diremo, ecc…” ma il tempo è ormai scaduto. Il conto lo paga la Città. 

I commercianti chiedono e loro nemmeno rispondono. O vi svegliate o andate a casa per il bene di tutti.

A dimostrazione di come l’Amministrazione Comunale sia completamente scollegata con le esigenze della Città; di come si nascondono dietro a promesse che sanno solo di prese in giro, di come spendono il loro tempo per tutelare gli interessi di pochi e per trovare costantemente l’equilibrio politico attraverso la soddisfazione delle singole richieste (ne parleremo molto presto), siamo stati costretti, ancora una volta, ad un grido di “sveglia” alla nostra Amministrazione.

Infatti, il 24 aprile, negli stessi giorni che si stava provvedendo a comprare l’auto di rappresentanza, mentre tutte le attività erano chiuse e l’emergenza sanitaria era al suo picco, i commercianti titolari delle concessioni dei locali comunali del “borgo casalini”, protocollavano una legittima richiesta al Sindaco, di poter avere ubn esonero dal pagamento del canone mensile di fitto dei locali. A tale richiesta non è, ad oggi, pervenuta nessuna risposta.

Siamo senza parole davanti a tale menefreghismo di fronte alle richieste di operatori, che già da soli provvedono alla pulizia del verde, che già sono stati messi in difficoltà la scorsa stagione per il pasticcio fatto su una delibera dell’occupazione del suolo pubblico che ha causato anche delle sanzioni ad alcuni; che rappresentano un punto di aggregazione importante per la nostra Città.

Invece, dietro i proclami e le misere difese ascoltate anche nel Consiglio Comunale del 3 Giugno scorso, è evidente una tristissima realtà: quella di una maggioranza ancora una volta in cerca di un equilibrio, con un assessore da nominare e la delega al turismo ancora una volta usata come strumento di compensazione. Una realtà che vede costretta la macchina amministrativa a provvedere alla soluzione solo delle continue richieste provenienti dai singoli consiglieri che sanno di poter ricattare la tenuta della maggioranza. Questa è la faccia più brutta della politica.

Una difficoltà oggettiva che slega ancora di più la maggioranza dalla città e che in un momento difficile come questo, non può altro che provocare indignazione e vergogna.

Chiunque di loro avesse buon senso e a cuore il bene della nostra comunità, farebbe bene a scrivere la parola fine a questa agonia fatta di totale distacco dalla realtà cittadina.

CONSIGLIO STORY: cronaca di uno scollegamento dalla realtà

Sintetizzare 7 ore di Consiglio Comunale, convocato dopo 5 mesi dall’ultimo e richiesto della minoranza, con diversi punti all’ordine del giorno, in un momento così importante, è già cosa estremamente complicata. Se a questo si aggiunge il silenzio sul continuo sisma politico che accompagna questa triste avventura amministrativa, ecco spiegato il motivo per il quale si continuano a convocare Consigli Comunali che finiscono a notte inoltrata e dove le discussioni importanti arrivano ben oltre la mezzanotte.

In sintesi, da questo Consiglio Comunale, emergono nuove puntate di una storia ormai segnata che porta la maggioranza a continuare nella sua chiusura ermetica sulle vicende interne ormai sempre più sconnesse con le vicende della comunità.

Andiamo per ordine.

 

ANNUNCI, DIMISSIONI E DELEGHE FANTASMA.

Il Consiglio Comunale si apre con la dichiarazione della Consigliera Prestera che comunica l’abbandono del gruppo Futuro Comune”, pur mantenendo la fiducia al Sindaco. L’effetto di questo ennesimo movimento all’interno della maggioranza (solo la Consigliera Prestera è al 3° in tre anni) porta a nuovi equilibri, nuove posizioni e nuove soluzioni da trovare (che novità). Di fatti, quindi, ogni membro della Giunta Comunale è espressione di 1, massimo 2 consiglieri.

Come se non bastasse girano voci incessanti sulle dimissioni dell’Assessore Buongiorno (espressione dell’area chiurazziana del PD) avvenute la mattina, ma di cui il Sindaco non ritiene opportuno dare comunicazioni. Solo il giorno dopo, l’Assessore comunica l’uscita dalla Giunta per motivi familiari. Come se non bastasse, anche la delega al Turismo (detenuta dall’Assessore Di Cosola) sembra sia tornata in mano al Sindaco, ma anche su questo il silenzio già sperimentato nelle precedenti “crisi” è stata la strada scelta dalla maggioranza.

La minoranza chiede di discutere velocemente sulla situazione politica (quanto meno per capire almeno con chi provare a dialogare sulle deleghe in questione) ma il Presidente Maximo Ranù, dopo l’ennesima lezione di democrazia per ricordare il 2 giugno, mette ai voti la proposta di discussione, che chiaramente viene respinta. Rimane dunque ancora più misteriosa la reale situazione interna.

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sulla situazione politica:

Intervento di Enrico Bianco sulla situazione politica

Intervento di Massimiliano Padula sulla situazione politica

 

 

DEBITI FUORI BILANCIO E L’ASSURDO ATTEGGIAMENTO DELLA MAGGIORANZA

Siccome già gli argomenti erano pochi, anche su un punto portato in Consiglio dalla maggioranza, presentato da un dirigente da loro stessi nominato, con il parere favorevole anche del revisore dei conti, il PD ha avuto il coraggio di sfiduciare tutti in un colpo solo tentando di chiedere ulteriori chiarimenti su un debito fuori bilancio di 3 anni fa, di cui un imprenditore di Policoro aspetta legittimamente di esserne pagato. In realtà s’incartano e alla fine saranno costretti a votarlo favorevolmente, ma anche questo atteggiamento è il segno intangibile di uno scollegamento totale rispetto a tutti, compresi i tempi che si stanno vivendo.

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sui debiti fuori bilancio:

Intervento di Enrico Bianco sui debiti fuori bilancio

Intervento di Massimiliano Padula sui debiti fuori bilancio

 

 

FASE 1 E FASE 2: STORIA DI UNO SCOLLEGAMENTO

Cosa è stato fatto, ma sopratutto cosa si farà. Per una Amministrazione già lenta, fragile e scollegata in epoca pre-covid, cosa ci si poteva aspettare in una fase di emergenza? se va bene, il minimo sindacale, gli obblighi di legge. Chiaro che forse in questa condizione non ci si poteva aspettare di più, ma il dato negativo è uno scollegamento ancora più forte dalla realtà cittadina. La normalità per l’acquisto dell’auto di rappresentanza, il continuo movimento interno, il rumore della continua contrattazione interna, l’intervento in proposito del Sindaco, sono segni di una vita parallela rispetto a quella che vive il resto della città, che alla luce dei elementi non fa prevedere nulla di buono all’orizzonte.

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sulla Fase 1: 

Intervento di Enrico Bianco sulla Fase 1

Intervento di Massimiliano Padula sulla fase 1

 

 

 

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sulla Fase 2:

Intervento di Enrico Bianco sulla fase 2

Intervento di Massimiliano Padula sulla fase 2

 

 

Grazie a Jonica Tv che permette di frazione gli interventi di queste sedute follemente lunghe e che per questo difficili da divulgare ai cittadini.

La loro vera urgenza è stata comprare l’auto di rappresentanza

In questi 3 mesi di crisi e disagio che ha colpito anche la nostra comunità, l’unica iniziativa che è stata capace di mettere in campo l’Amministrazione comunale è stata quella di farsi pulire una parte del lungomare da cittadini volontari.

Senza entrare nel merito di una iniziativa, per molti versi, illegittima, è stato forse l’unico caso in Italia di una Amministrazione che anziché aiutare i cittadini in un momento di grande difficoltà come questo si è fatta aiutare dai cittadini a svolgere un servizio che rientra nei propri compiti.

Pensavamo di aver visto abbastanza ma non avevamo fatto i conti con la capacità di stupire che ha l’Amministrazione Mascia.

Infatti, mentre l’incertezza sul futuro rappresenta la grande preoccupazione di tutti, imprese, commercianti, lavoratori e cittadini, l’Amministrazione comunale, anziché fermarsi e riorganizzare le proprie priorità in funzione di un emergenza economica molto difficile da superare, ha pensato bene di acquistare una nuova macchina di rappresentanza.

Una berlina Volkswagen Passat, con un noleggio di 4 anni a circa 33mila euro, peraltro spendendo questi soldi presso una concessionaria di Scandicci (FI) e snobbando le concessionarie locali.

Quindi, dopo che sono riusciti a creare caos e soprattutto un fortissimo ritardo sui bonus alimentari urgenti e necessari a tante famiglie policoresi, nel pieno dell’emergenza COVID 19, in pieno loockdown ma soprattutto con davanti una totale incertezza sul futuro, hanno pensato alla macchina di rappresentanza.

Non abbiamo più parole per descrivere questo totale distacco rispetto alla comunità policorese da parte dell’Amministrazione Mascia, ma questa storia dell’acquisto della vettura di rappresentanza in pieno periodo di emergenza e difficoltà, sembra molto più anche una beffa.

L’ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che mai come oggi, avrebbero bisogno di sostegno e provvedimenti che invece tardano anche solo ad essere pensati.

Policoro non può più aspettare. Basta trovate di facciata, si passi ai fatti.

Non è più tollerabile la chiusura in sé stessa che l’Amministrazione Comunale continua a portare avanti.

Abbiamo già sollecitato più volte la necessità di un Consiglio Comunale che non viene convocato ormai da gennaio; cosi come sarebbe più che opportuno discutere delle misure necessarie per sostenere i commercianti, le categorie produttive ed i cittadini di Policoro per uscire al meglio possibile da questa difficile situazione.

Invece, il silenzio su queste questioni è interrotto solamente dalle ipocrite trovate da parte di alcuni esponenti della maggioranza che continuano furbescamente solo a fare “rumore” senza muovere nulla.

Basta proclami e parole vuote, Policoro è la terza città della Regione ed è quanto mai fondamentale per i settori del turismo e dell’agricoltura, ma anche del commercio, per l’interno metapontino.

Sarà un’estate particolare e difficile, ed è proprio per questo che ribadiamo ancora una volta che sarebbe opportuno provvedere all’approvazione del bilancio e incominciare a dare risposte concrete ai policoresi. Sarebbe opportuno individuare le risorse di bilancio che si affiancano alle iniziative del Governo per attenuare gli effetti dell’emergenza sul tessuto economico della città (utilizzo dell’avanzo di bilancio; monitoraggio dei minori costi sostenuti per i servizi sospesi durante l’emergenza; taglio alle spese inutili; ecc.).

Sarebbe opportuno velocizzare l’avvio dei lavori pubblici programmati ormai da anni e che l’Amministrazione non riesce a far partire. Sarebbe opportuno prepararsi ad un nuovo modo di vivere la città (occupazione di suolo pubblico; mobilità; potenziamento delle piste ciclabili; monitoraggio sanitario; ecc.).

Invece, l’Amministrazione continua solamente a provare a darsi un’immagine di facciata che risulta però sbiadita e poco rassicurante. Cosa c’è sotto questa totale assenza? I continui contrasti interni? Oppure è solo incapacità? Sicuramente c’è l’incapacità di comprendere le reali necessità di Policoro, di leggerne le reali esigenze. Il tutto aggravato da un circuito vizioso nel quale si tende a preoccuparsi più dell’apparenza che della sostanza.

Speriamo che al più presto si torni alla politica ed alla discussione concreta, perché questa inerzia, se in periodi normali era dannosa, oggi, in tempi così difficili, è distruttiva.

Ospedale da campo ed il “gioco delle 3 carte” dell’Amministrazione

E’ ai limiti della decenza lo scaricabarile che l’Amministrazione di Policoro, attraverso un video del Vicesindaco Marrese, compie sulla questione dell’Ospedale da campo.

Infatti, con i soliti giochi di prestigio e una confusione strategica fatta di tante parole, sono stati capaci, ancora una volta, di togliersi ogni responsabilità ed anzi, con un gioco “delle 3 carte”, fanno appello al senso alto della politica ed al confronto che di fatti però loro hanno fatto mancare al resto del Consiglio Comunale.

Ma la realtà a cui dar conto è un’altra.

Perché il Sindaco Mascia, dopo una sola telefonata interlocutoria con la Regione (quindi senza nessun atto o decisione presa) annuncia in un video come una grande “notizia positiva” il fatto di poter avere l’ospedale da campo donato dal Quatar a Policoro? Notizia data senza fare nessun riferimento ne alla Regione e ne all’Assessore regionale? Dettaglio questo che fa capire benissimo il tentativo di prendersene i meriti in maniera opportunistica. E perché la mattina dopo, invece lo stesso Sindaco fa una frenata e parla di decisione “imposta”? Versione subito fatta propria anche dal Vice Sindaco che ha parlato letteralmente di “scelta che subiamo” (subiamo, cioè contro la nostra volontà). E perché ancora, il Sindaco si è smarcato definitivamente in un altro video in sole 24 ore dall’annuncio trionfale della sera prima?

Il video del Vicesindaco di oggi chiude una parabola dove addirittura accusa la Regione e l’Assessore Leone di aver generato divisioni e tensioni nella comunità, cioè la loro prima colpa in questa storia.

E’ intollerabile tutto questo. Togliersi di dosso ogni responsabilità, cercando di trovare ancora una volta un alibi alla loro totale fragilità amministrativa è una presa in giro nei confronti della Città di Policoro. Perché la verità sta nel fatto di una profonda divisione sulla questione ad iniziare proprio dalla maggioranza stessa che da subito ha costretto il Sindaco a recuperare il frettoloso annuncio fatto alla Città.

Crediamo che in questi tempi di emergenza, giocare all’opportunismo politico per rincorre sempre la ricerca del consenso sia, ancora una volta, poco opportuno e poco responsabile al ruolo che, purtroppo per Policoro, oggi questa Amministrazione è chiamata a fare.

Ci dovremmo fermare un attimo

Ci dovremmo fermare un attimo, per essere un po’ più lucidi in questo momento tanto difficile da affrontare ma anche da capire.

Si, è difficile certo, ed ognuno sta vivendo tutto questo con le proprie paure ed ansie. Normale, soprattutto perché, queste sensazioni sono individuali ma sono influenzate dal nostro contesto, dal nostro ambiente che oggi è e può essere solo virtuale.

Ecco perché ci dovremmo fermare un attimo quando siamo convinti di avere le risposte, spesso facili nella nostra testa. Ma se provassimo, per un attimo ad essere lucidi, allora forse le cose sembrerebbero molto diverse.

Si dovrebbe fermare un attimo chi oggi invoca dimissioni, chi affolla i canali di comunicazione con notizie fuorvianti, cavalcando quelle ansie e quelle paure che sono i nostri compagni di viaggio in questa quarantena.

Si dovrebbe fermare un attimo chi insegue scoop giornalistici alimentando la sfiducia verso chi amministra questo momento.

Perché non è proprio questo il momento.
Alcuni mentono sapendo di mentire ed è una delle cose che fa più male, l’opportunismo cinico travestito da vittimismo d’assalto.

Si dovrebbero fermare un attimo per essere un po’ più umani. Capire che oggi non è tempo di assedi mediatici per fini diversi a quelli dell’emergenza. Dovrebbero capire che è un atteggiamento infame quello di cavalcare le ansie e le paure della gente.

Si muore di questo virus, non si scherza, e se qualcuno ha responsabilità soggettive è giusto che paghi se qualcosa non va come dovrebbe. Ma sfruttare il momento emotivo di una morte per additare responsabilità politiche a chi ha ereditato da nemmeno un anno un sistema sanitario regionale massima espressione di un ventennio di potere, è sciacallaggio. Punto

Ci dovremmo fermare un attimo per capire che la nostra situazione è una “buona” (se così si può dire) situazione rispetto all’inferno che stanno vivendo i nostri amici e parenti lombardi, emiliani, veneti, piemontesi, spagnoli, newyorkesi, ecc..

Abbiamo numeri e condizioni che ci permettono di avere un cauto ottimismo.

I problemi ci sono, è chiaro e ci dovremmo fermare un attimo anche solo per comprendere bene quello che stiamo vedendo alla tv. Per prendere coscienza che i problemi di Policoro, della Basilicata, dell’Italia, sono quelli di tutto il mondo. DPI, tamponi, mascherine che tra burocrazia, logistica, protezione civile ed anche dogane, sono le criticità di questa emergenza.

Ci dovremmo fermare un attimo per capire che forse è normale in questa anormalità. La nostra società moderna non era pronta. In nessun angolo del Mondo.

“E’ un tempo di guerra” si dice, allora, in tempi come questi, la fiducia nelle istituzioni è uno dei valori più importanti sul quale aggrapparsi. Minarlo è un colpo basso alla società. Sollecitare quella rabbia verso chi amministra oggi è un attentato alle nostre istituzioni.

Ci dovremmo fermare un attimo per capire quello che affrontano le tante persone nei reparti degli ospedali, nelle ambulanze, negli ambulatori e soprattutto gli ammalati ed i loro cari.

Pensiamo di capire cosa stanno vivendo queste persone, ma non ci arriviamo facilmente, perché siamo presi dalle nostre paure. Soprattutto quando qualche iena ci soffia sopra in continuazione.

Ci dovremmo fermare un attimo per essere lucidi.

Alla fine “andrà tutto bene” è un concetto relativo.
Tutto cambierà, speriamo bene.
Massimiliano Padula

NOI STESSI, LA RESPONSABILITA’ E GLI ALTRI

Certo che esisterà un prima e un dopo di questo momento così strano da sembrare surreale.

Così difficile da comprenderne la portata, così strano in un mondo fatto di certezze, false, fragili e devianti certezze. Forse è questo shock che fa emergere tutte le nostre difficoltà a comportarci in maniera meno egoistica, uscendo dal proprio mondo, capire che il nostro modo di fare non è tutelato dalla nostra intoccabile libertà, ma che invece riguarda anche gli altri. 

Avere questo peso addosso, quello degli altri, in particolare quello di chi è più debole fisicamente, sembra una cosa difficilissima. Quanto ci costa capire che davanti a tutta questa incertezza, dovremmo essere più responsabili.

Non sappiamo cosa succederà, mentre i numeri galoppano verso l’alto, mentre questo senso di caos ci fa sembrare tutto quasi astratto, sappiamo solo che solo tutti insieme possiamo fermare questo delirio. 

Ci sarà un prima e un dopo. Ci sarà un segno lungo nelle nostre vite perché cambierà tante cose, sociali ed economiche. Ci saranno momenti difficili, molto difficili. Ci chiederemo anche il perché dei nostri comportamenti, forse metteremo in dubbio anche le nostre più salde convinzioni, forse cambieremo.

Si studierà a lungo questo momento e se saremo una società veramente matura ed evoluta sapremo anche coglierne i cambiamenti in meglio che potrà portare questa attuale situazione critica. 

MA ORA, MA ADESSO, BISOGNA SOLO ESSERE RESPONSABILI VERSO GLI ALTRI, PARENTI O AMICI O ANCHE SEMPLICI SCONOSCIUTI CONCITTADINI. 

A CHI E’ TORNATO, CHIEDIAMO DI RISPETTARE LA QUARANTENA, CHIEDIAMO DI RIMANERE A CASA, CHIEDIAMO UN SENSO DI RESPONSABILITA’

RIDUCIAMO AL MINIMO I RISCHI, SEGUIAMO LE INDICAZIONI E LE ORDINANZE.

STRINGIAMO I DENTI E RICORDIAMOCI CHE APPARTENIAMO A COMUNITA’ DELLE QUALI SIAMO RESPONSABILI.

Caro Sindaco, lo sdegno è solo dei Policoresi.

Lo sdegno che il Sindaco Mascia rivolge ai Consiglieri Bianco e Padula, conferma l’arroganza con la quale cerca di difendersi.

D’altra parte siamo oramai abituati ad un Sindaco che sembra Alice nel paese delle meraviglie: umiliato un anno fa dal vicesindaco Marrese a cui ha ceduto le redini dell’Amministrazione svolge il suo ruolo solo per fare rappresentanza come fosse il Presidente di un Rotary club.

Una nota di risposta che non fa altro che confermare i dubbi e le perplessità in merito ai fatti legati ad alcuni concorsi ed alla gestione della questione “raccolta rifiuti”.

Infatti, quello che contestiamo è il metodo e l’opportunità di alcune scelte, che se non altro dimostrano il caos totale che regna nella maggioranza comunale ed i danni che causa ai cittadini.

Perché è una menzogna dire che per mettere a bando il servizio di raccolta rifiuti si è nei tempi consentiti dalla legge. Infatti, siamo oramai vicini alla scadenza della terza proroga dell’affidamento diretto fatto oltre un anno e tre mesi fa. La stessa legge permette la proroga solo per motivate ragioni. Ma la ragione della proroga non può mai essere l’INERZIA. E, invece, di inerzia si è trattato se si pensa che dopo un anno e tre mesi non sono ancora stati pubblicati gli atti di gara. E se tale ridicolo ritardo non è stato pianificato e voluto, allora vuol significare solo una totale ed imbarazzante incapacità.

Non può essere un vanto (o un alibi) scaricare il caos delle prove selettive per i “piani sociali di zona” alla azienda che si è occupata delle prove se tale incarico è stato conferito il giorno prima delle prove stesse.

Infine, non può essere un vanto legarsi ad un’interpretazione benevola della norma in riferimento alla nomina della Dottoressa Benedetto come dirigente del I settore: l’ASM non ha adottato provvedimenti disciplinari verso la Dottoressa perché l’arresto subito ha prodotto in automatico la sospensione della dirigente e tale condizione poteva e doveva essere valorizzata rispetto ai requisiti soggettivi previsti dall’avviso pubblico (assenza di provvedimenti disciplinari).

Chiediamo al Sindaco di spiegarci che senso ha non consentire la partecipazione al bando a chi ha subito un semplice richiamo dall’azienda e consentirlo a chi ha subito una custodia cautelare in carcere. 

E’ il metodo e l’opportunità quella che viene contestata. Questo genera caos, del resto è evidente che tutte queste situazioni stanno avendo un iter molto travagliato che genera difficoltà, incertezza e poca fiducia nella cittadinanza. Del resto, se in ogni situazione qualcosa non va liscia, un motivo ci deve pur essere.

Caro Sindaco, qui l’indignazione è solo quella dei Policoresi costretti a subire gli effetti di questa (consapevole o no) incapacità.

Anomalie nei concorsi. Calpestata ancora una volta la dignità delle “inutili zavorre”

Sono veramente troppe le anomalie che stanno accompagnando l’Amministrazione Mascia. Frutto di scelte inopportune, anomalie nelle procedure e continui litigi che stanno caratterizzando questa pagina sempre più opaca della storia amministrativa della Città.

E’ stata inopportuna la scelta di nominare la Dott.ssa Benedetto come dirigente del I Settore nel Comune di Policoro. La dottoressa Benedetto, protagonista delle famose vicende giudiziarie sulla Sanità lucana che portarono all’arresto anche di Pittella, Governatore della Regione all’epoca dei fatti, ha avuto la nomina dall’Amministrazione Mascia ed ha preso servizio dalla metà di gennaio. 

E’ una nomina che poteva essere evitata, non per dare giudizi prematuri rispetto all’iter giudiziario, ma sicuramente per opportunità. Potrà mai lavorare serenamente la dottoressa che ha sul capo un’imputazione così grave? Che impatto può avere sull’andamento degli uffici e delle procedure?

Poteva l’Amministrazione evitare tale nomina visto che nell’avviso vi è l’esclusione per chi ha avuto provvedimenti disciplinari? Tenuto conto che l’arresto ha comportato automaticamente la sospensione della Dirigente dal suo ruolo in ASM, crediamo che il Comune di Policoro avrebbe potuto sicuramente avere delle riserve invece di interpretare in maniera favorevole alla Dott.ssa Benedetto la norma scritta nell’avviso pubblico.

Questa è solo l’ultima di una serie di anomalie venute fuori nei diversi avvisi e bandi durante l’Amministrazione Mascia.

Basterebbe pensare alla gestione del bando per l’assunzione dei profili richiesti per il “piano sociale di zona”. Infatti, se da un lato l’Amministrazione ha annullato la preselezione caratterizzata dal caos nel momento della correzione dei test con l’accusa grave di “aver violato la legge” nei confronti della società incaricata per la realizzazione del test (incarico affidato il giorno prima del Test), dall’altro lato considera buona la selezione che la stessa ditta ha fatto il giorno seguente di quella annullata. Con l’assurdo che la correzione di questa seconda selezione sembrerebbe essere stata fatta nella sede della Società a Milano e non in sede di selezione. Il risultato è stato che a passare la selezione (basata su quiz di cultura generale) sono stati solo tre soggetti, di cui due già operativi presso il Comune di Policoro.

Senza contare il servizio di raccolta rifiuti dove ancora (!!!!) non è uscito il bando e siamo ormai ad un anno e tre mesi dalla ordinanza di affidamento temporaneo del servizio che è già stata prorogata per ben due volte. Ricordiamo che la legge concede sei mesi di tempo per aggiudicare un nuovo servizio con bando di gara.

Tutto questo delinea un “modello”, un brutto modello, di quelli che calpestano il rispetto nei confronti dei cittadini. Che sbeffeggia i giovani quando garantisce un posto ad un dirigente indagato in una vicenda giudiziaria dalla quale è emerso che i partecipanti sono stati definiti “inutili zavorre”; oppure quando non si è trasparenti nei concorsi. Nessun rispetto per i giovani e nessun rispetto per i cittadini che vedono i costi dei servizi in continuo aumento per colpa della loro incapacità”.

MURO DI GOMMA

Hanno contrapposto un muro di gomma davanti alla richiesta esplicita di avere le  motivazioni circa le dimissioni ed il successivo rientro dell’Assessore Cacciatore avvenuto il giorno del Consiglio.

Non dare risposte, nascondendosi dietro un silenzio inquietante, è un segnale pieno di significato. Perché se è meglio stare zitti, vuol dire dichiarare l’ennesima fragilità. 

Ed è veramente meglio stare zitti se poi si deve ascoltare il Sindaco fare un intervento in cui dichiara di “ignorare la richiesta di risposte”; dire che un Consigliere “non ha titolo di parlare a nome della Città” oppure di non possedere “raziocinio quando parla”.

Un difesa triste, molto triste che conferma come il primo cittadino sia sempre più scollegato rispetto al contesto che dovrebbe vederlo principale protagonista.

Ma la sintesi di questa paradossale situazione la si può cogliere guardando la prima ora del Consiglio Comunale di venerdì quando l’unica cosa che hanno detto per spiegare i fatti successi in Giunta in queste settimane, è stata quella di rimandare ad un comunicato uscito giovedì

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senza entrare nel merito della questione.

Ma se è vero che lo strappo in Giunta si è consumato sulla proroga delle autorizzazioni dei chioschi sul lungomare, allora è anche vero che l’Assessore Cacciatore si è fatta fregare dal resto della maggioranza.

Infatti, dichiarare che si è trovata una sintesi sull’opportunità di aspettare le decisioni della “conferenza Stato-Regioni” riguardo il rinnovo delle concessioni balneari, significa o non aver capito la questione chioschi (che nulla c’entra con la concessioni balneari) oppure che stanno mentendo spudoratamente perché i motivi dello strappo sono ben altri. 

Grave, molto grave mentire così; fatto giustificato dal silenzio imbarazzante tenuto in aula sull’argomento.

E’ diritto della Città sapere su quali scelte e decisioni si litiga, è diritto della Città sapere su “cosa” si basano le trattative. 

Domande lecite e giuste che si scontrano contro un “muro di gomma” che a questo punto è preoccupante e vergognoso. 

Bugie, tante bugie, come anche il famoso bando della raccolta rifiuti, che dopo un anno e due mesi, ancora non è stato pubblicato mentre mancano solo 4 mesi alla scadenza dell’ultima proroga. Eppure nel Consiglio del 18 dicembre scorso il Vice Sindaco faceva l’ennesimo proclamo come se il bando dovesse uscire a poche ore. Invece è passato un altro mese ancora, ma loro non sembrano preoccupati così come non lo sono stati per tutti questi lunghi mesi.

Bugie, scuse e atteggiamenti spocchiosi per poi fare anche la parte delle vittime.

Sempre meno trasparenti, sempre meno chiari e purtroppo sempre meno rispettosi di tutta la comunità.

L’intervento di Enrico Bianco 

 

L’intervento di Massimiliano Padula

Scontri, dimissioni e vivere alla giornata

Nelle stanze più che mai chiuse del Comune di Policoro, continua a consumarsi la tragicomica storia dell’Amministrazione Mascia.

Succede di tutto, si discute su tutto, anche quello che la logica ed il buon senso indicano soluzioni già scritte. Invece, per via di quella ingarbugliata suddivisione delle deleghe tra gli assessori, lo scontro all’interno della maggioranza è quotidiano e su tutto. Un immobilismo evidente e costante.

Quando poi gli scontri sono al quanto duri, succede anche che si scrivono dimissioni, si fanno prove di forza e poi si è capaci anche di ritirarle, le dimissioni. Le dimissioni (poi ritirate) dell’Assessore Cacciatore di questi giorni, ne sono la testimonianza.

Ma il problema più grande, quello che rende opaca ogni situazione che riguarda la maggioranza, è la poca chiarezza, il silenzio e la chiusura. Perché se è vero come sembra, che i malumori delle fibrillazioni di questi giorni, siano stati scatenati dalla delibera di giunta per il rinnovo delle concessioni dei chioschi a mare, allora sarebbe quanto mai importante che la maggioranza rendesse noto quali siano le posizioni.

Eppure, la questione in oggetto, avrebbe dovuto avere una soluzione naturale ed  univoca, cioè il rinnovo delle concessioni per altri 5 anni sempre con il limite temporale dell’attuazione del piano dei lidi. Semplice, chiara, sopratutto nei confronti di quegli imprenditori che hanno investito scommettendo sul turismo di Policoro.

La delibera approvata il 30 dicembre (anche qui l’ultimo giorno, tenuto conto che era una scadenza già prevista sin dal giorno dell’insediamento) proroga di solo un anno le concessioni in oggetto, rendendo tutto ancora incerto e quindi di fatto bloccando ogni tipo di investimento da parte degli operatori.

Una scelta motivata, secondo la delibera, dalla realizzazione della piazza centrale a mare, che difficilmente sarà realizzata entro giugno, ma sopratutto riguarderebbe solo una delle concessioni dei chioschi. Perché rendere il futuro incerto a tutti?

Se lo scontro all’interno della maggioranza è esploso proprio sulla durata di tale proroga, sarebbe opportuno che fossero rese chiare le posizioni: qualcuno ha intenzione di fare un nuovo bando in barba a chi ha investito in questi anni? oppure è un modo per tenere tutti sotto scacco per un altro anno? oppure non si riesce a fare sintesi su che idea avere del lungomare di Policoro?

Intanto, l’ennesimo fronte di rottura, l’ennesima crepa, l’ennesima incertezza per la Città ed un Sindaco sempre più ostaggio di ogni singolo consigliere. E si continua a vivere alla giornata.

 

Raddoppia l’aumento della TARI e delle loro bugie

Con delibera di giunta n. 178 del 30.11.2019, l’Amministrazione Mascia fa trovare sotto l’albero di Natale dei policoresi 100.000 euro di aumento della tassa rifiuti.

Già in occasione dell’approvazione delle tariffe nel mese di marzo 2019, la TARI era aumentata rispetto all’anno precedente di 100.000 euro, oggi l’aumento raddoppiaDi ma i protagonisti non lasciano.

In questa triste storia, infatti, c’è l’aggravante della presunzione e dell’incompetenza che, in un paese normale,  dovrebbe portare alle dimissioni quantomeno dell’Assessore al Bilancio e dell’Assessore all’Ambiente; al Sindaco evitiamo oramai di chiederle per carità di patria.

Nella seduta di Consiglio Comunale del 28 marzo 2019, relativa all’approvazione della TARI, facemmo notare che, sulla base dell’andamento del servizio nei mesi precedenti, la previsione di un aumento di 100.00 euro del costo del servizio era sbagliata e che l’aumento sarebbe stato di 200.000 euro.

In quell’occasione sia l’Assessore all’Ambiente, Marrese, sia l’Assessore al Bilancio, Celano, rassicurarono che non ci sarebbe stato nessun ulteriore aumento del costo nel corso dell’anno 2019 e che loro i conti li sapevano fare.

Evidentemente si sbagliavano.

L’Assessore Celano testualmente affermava: ….non ho capito perché si continua a parlare di aumenti che avverranno nel futuro.” – “Durante quest’anno sicuramente non ci saranno aumenti”.

L’Assessore Marrese, rispondendo alla critica di aver nascosto sotto il tappeto altri 100.000 euro di aumento del costo del servizio, affermava: “….Noi non abbiamo trasferito niente all’anno prossimo, quello che era il costo reale è stato calcolato quest’anno, comporta un aumento, come abbiamo detto di circa 100.000 euro.“, aggiungeva…. voglio rassicurare la città e il Consiglio che non ci sarà un aumento rispetto a quello che è il periodo dell’ordinanza che dobbiamo restringere al massimo, ma contestualmente lo faremo prevedendo subito il nuovo bando che contiamo di poter aggiudicare già per la fine dell’anno.”.

In verità, l’Assessore Marrese sbagliava due volte nella stessa frase perché non solo il costo del servizio è aumentato di 100.000 euro ma entro la fine dell’anno il nuovo bando, che sarebbe dovuto essere aggiudicato, non è stato nemmeno pubblicato.

Ad oggi, siamo a più di un anno dall’affidamento provvisorio, siamo alla seconda proroga dell’Ordinanza, e l’Amministrazione non ha ancora pubblicato gli atti di gara.

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare la gestione della vicenda rifiuti è l’esempio più lampante dell’incapacità amministrativa di Mascia & co. E’ passato più di un anno da quando il Sindaco affidò il servizio ad una ATI che ancora non era costituita, senza sapere su che basi fece questa scelta. Dal giorno dopo, sarebbe dovuta essere una priorità assoluta redigere un nuovo progetto per poi andare a bando, invece dopo più di un anno ancora non sono stati pubblicati gli atti di gara. 

Come se non bastasse in questi mesi l’Amministrazione ha continuamente contrattato con le aziende tanto da modificare sostanzialmente il servizio ed anche le sanzioni previste nell’appalto precedente. 

Intanto, però, la percentuale di raccolta differenziata continua a diminuire e di conseguenza il costo non solo è aumentato quest’anno di 200.000 euro rispetto al 2019 ma è destinato ad aumentare anche l’anno prossimo.

Il Consigliere Comunale 

Enrico Bianco

Canale 7: la storia

Che la questione “Canale 7” sia complessa è un dato di fatto, così come la sua urgenza ed importanza, fosse solo per il pericolo reale che i cittadini policoresi che abitano quella zona vivono ad ogni pioggia più intensa del solito.

Per affrontare le complessità si può o usare chiarezza oppure muovere ancora di più le acqua per generare ancora di più confusione e sottrarsi a posizioni scomode. Confusione e muovere di più le acque è stata la scelta della maggioranza di Policoro.

Da mesi la minoranza ha chiesto di discutere della situazione riguardante il canale 7 e la sua pericolosità di causare esondazioni in caso di particolare maltempo. L’atteggiamento è stato sempre quello di rimandare nel tempo, fino a quando, l’allerta meteo rossa e la cronaca di queste settimana, hanno costretto la maggioranza ad affrontare il problema.

Chiarezza ed urgenza avrebbero dovuto essere le prerogative della questione, ma la maggioranza ha negato la forma “aperta”del Consiglio Comunale ed anche il fatto di dedicarle una seduta ad hoc. Risultato: discussione avvenuta nel Consiglio Comunale insolitamente convocato di sabato con altri 7 punti all’ordine del giorno per un totale di circa 8 ore di Consiglio.

In questa ennesima maratona, la capacità di capire le questioni discusse da parte dei cittadini, chiaramente incontra un ostacolo reale.

Come si possa affrontare una questione così delicata, così urgente e così importante per Policoro attraverso questo atteggiamento è la premessa ad un comportamento ancora più grave da parte dell’Amministrazione Mascia.

Sabato abbiamo assistito ad una vera e propria strategia difensiva estrema da parte della maggioranza, tanto da essere offensiva nei confronti della minoranza e della città. Del resto, la migliore difesa è l’attacco, soprattutto quando si è in un angolo.

Occorre chiarezza e semplicità, per quanto è possibile, in questa vicenda. Così proviamo a farlo noi.

  • La questione del Canale 7 salta agli occhi di tutti in occasione del forte maltempo di fine 2013, dove, nella zona del canale all’altezza di Via San Giusto vi è un esondazione che crea forti criticità nelle zone adiacenti.

Da quella situazione emergono i problemi.

  • Il Canale 7 è di competenza regionale che interviene attraverso il Consorzio di Bonifica (ente sub regionale) sul quale, attraverso i tavoli tecnici convocati successivamente, ricade la responsabilità del caso.

 

  • Emerge subito che la situazione di criticità è dovuta dall’ostruzione che il canale incontra sotto il ponte di Via San Giusto, ostruzione che riduce la portata del canale da 24 m/cubi al secondo a circa 6 m/cubi al secondo.

 

  • In pratica, in occasione della costruzione di Marinagri, nel 2004 viene chiesta l’autorizzazione a deviare il corso del canale ed a intubare un tratto dello stesso. Autorizzazione concessa dal Consorzio di Bonifica e dall’Agenzia del Demanio con delle prescrizioni precise, tra cui quella di garantire il mantenimento della stessa portata per il deflusso delle acque del Canale.

 

  • Intanto, dopo le rassicurazioni del Consorzio circa l’adeguatezza del Canale 7 a seguito degli eventi del 2013, nella fase di realizzazione del Regolamento Urbanistico della Città, viene commissionato uno studio per il rischio idraulico, dove l’area D7 viene dichiarata ad elevato rischio di esondazione. Tale studio individua anche la causa principale del rischio e cioè il famoso tombino a ridosso di Marinagri.

 

  • In questa fase, si prende atto che il tombino realizzato dal privato non rispetta le prescrizioni imposte dalle autorità competenti, rendendo di fatto l’opera abusiva.

 

  • Siamo alla fine del 2016 ed alla luce della risultanze dello Studio Idraulico, l’allora Sindaco Leone denuncia la situazione alla Procura della Repubblica, convoca una Conferenza di Servizi con gli attori della vicenda e, vista l’assenza e la totale inerzia del Consorzio di Bonifica, incarica l’Ing. Martino di realizzare uno studio di fattibilità per la soluzione del problema.

 

  • Lo Studio di fattibilità viene consegnato al Comune a maggio 2017 (in piena campagna elettorale) e recepito dalla Giunta (quella nuova) a settembre 2017.

 

  • Lo studio di fattibilità propone una serie di soluzioni tecniche, ma in premessa dice chiaramente che il tombino posto all’altezza di Via San Giusto dev’essere “rimosso” come condizione necessaria ed indispensabile per eliminare l’emergenza e rimettere in sicurezza i luoghi.

 

  • In pratica, accertato l’abuso, il Consorzio di Bonifica avrebbe dovuto diffidare il privato a ripristinare lo stato dei luoghi e, in mancanza, a sostituirsi allo stesso addebitando i costi al privato. Di questo iter non vi è traccia.

 

  • Di contro, il Consorzio presenta un progetto per risolvere la questione senza eliminare il tombino, ma viene bocciato dall’Ufficio Ambiente della Regione. Per il resto, altri tavoli, altre ipotesi ma senza nulla di certo, solo il tempo che passa ed il rischio che rimane.

 

  • A questo punto, dopo l’ultima emergenza e dopo che il Sindaco ha fatto evacuare i residenti (obbligato in quanto in allerta rossa), si riaccendono i riflettori sulla questione nonostante il tentativo di sottrarsi da parte dell’Amministrazione.

 

E’ chiaro che non è il Comune ad avere competenze sulla questione, ma è anche vero che dovrebbe decidere se vuole lavorare per risolvere l’emergenza o avvallare la perdita di tempo del Consorzio.

Così si arriva al Consiglio di sabato, dove la minoranza con 6 Consiglieri presenta una mozione che obbliga la Giunta a richiedere urgentemente la rimozione del tombino e quindi eliminare l’emergenza.

Al tempo stesso, la maggioranza propone una sua contro-mozione ( a dir loro casualmente protocollata per questo consiglio…..muah) dove invece indica alla Giunta di chiedere alla Regione di finanziare, con 4 milioni e 600 mila euro, un progetto che coinvolga tutto il sistema idraulico della Città con soluzioni che, al momento, restano sconosciute.

In pratica, una soluzione che allungherebbe ancora i tempi per eliminare l’emergenza, che dà la possibilità a tutti gli attori di prendere tempo e che dimentica totalmente il fatto che sia lo studio di fattibilità e sia il buon senso, indicano nella rimozione del tombino di Marinagri la condizione necessaria e minima per qualsiasi altro tipo di soluzione.

Davanti a queste due mozioni, nella discussione in aula, è andato in scena un vero e proprio show della maggioranza con in testa il Vice Sindaco Marrese, che in maniera confusionaria e giocando con le parole ha difeso la mozione della maggioranza.

Dalla discussione, le acque sono diventate sempre più torbide. Chiaramente è passata la sola mozione della maggioranza che ha votato contro quella che indicava la rimozione del tombino.

La difficoltà di ammettere lo stato delle cose, la necessità di non turbare gli animi e l’obbligo di perdere ancora tempo per nascondersi dietro un dito è una costante per loro.

Ma in questo caso specifico, in questa brutta storia, c’è una responsabilità politica in più. Quella di girarsi dall’altra parte mentre alcuni nostri concittadini vivono nell’incertezza di dover lasciare la propria casa ogni volta che piove.

 

L’intervento di Enrico Bianco nel Consiglio di sabato

L’intervento di Massimiliano Padula nel Consiglio di sabato

 

Le “acque torbide” dell’Amministrazione

Scelgono il silenzio, continuano sulla strada della chiusura proprio nel momento in cui ci sarebbe bisogno di chiarezza e decisioni. E’ un percorso chiuso, con una città in ostaggio al susseguirsi degli imbarazzanti disastri che continuano a causare.

In questo contesto, c’era da aspettarsi anche l’ennesimo rifiuto da parte del Presidente Ranù, di concedere un Consiglio Comunale aperto, come richiesto dai consiglieri di minoranza, per discutere della situazione, quanto mai urgente, del Canale D7.

Soluzioni urgenti e soprattutto chiarezza sono necessarie su questo tema, anche solo per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che vivono in una zona dichiarata ad elevato rischio inondazione.

Una situazione chiara nella sostanza. Un canale ostruito da un restringimento nei fatti abusivo. Il privato che lo ha creato, o in sua sostituzione il Consorzio di bonifica, devono urgentemente risolvere questa criticità. Sulla base di questo, la minoranza ha avanzato una mozione che obbliga il Comune a pretendere con tutti mezzi la rimozione dell’ostacolo.

Ma, come si sa, per questa maggioranza, meno si parla di questa storia e meglio è, per non turbare soprattutto gli animi (e le acque) di qualcuno. Ecco dunque, che alla richiesta di Consiglio Comunale aperto con relativa mozione, il Presidente del Consiglio, nega la seduta aperta ed inserisce il punto in un Consiglio Comunale con altri 7 punti. Alla faccia della chiarezza e della trasparenza, della condivisione e partecipazione. Parole buone solo in campagna elettorale, mai come questa volta.

Ma non solo. L’Amministrazione corre ai ripari presentando una contro mozione, che aggrava la loro posizione e che a questo punto, farebbe gridare alla vergogna. Su questo ne parleremo in Consiglio e lo approfondiremo in seguito.

Intanto però, le acque sono sempre più torbide, non solo quelle del Canale 7, ma anche quelle della trasparenza, oltre a quelle del buon senso.

Si, perché mentre “loro” che fino a qualche giorno fa erano molto attivi sui social per provare a fare scudo sulle sciagure amministrative, da qualche qualche giorno sono scomparsi dalla circolazione, chiusi in un silenzio stampa e social che non gli hanno fatto muovere un dito neanche durante l’ultima allerta meteo, non perché avrebbero dovuto attivare il C.O.C (anche se vista la situazione proprio della D7 sarebbe opportuno sempre), ma nemmeno a dare informazioni di pubblica utilità alla cittadinanza. Silenzio, il nulla, forse perché era domenica o solo perché è in vigore un silenzio radio di quelli serrati, fatto sta che l’assenza della comunicazione istituzionale è stata tangibile e dannosa per i cittadini.

Ma c’è anche un nuovo “caso” in questa settimana appena trascorsa, quello del concorso tenutosi per l’assunzione di alcune figure legate al PON sociale, che ha visto persino i carabinieri chiamati in sede d’esame dai partecipanti che hanno assistito ad un vero e proprio pasticcio, l’ennesimo.

In pratica, la gestione delle selezioni è stata affidata ad una società milanese (affidamento avvenuto non su MEPA ma su “invito”) con una determina firmata il giorno prima delle prove (!!!!), cosa che fa subito sorgere dubbi e perplessità su come questa società (che come attività principale fitta locali commerciali) abbia potuto in meno di 24 ore organizzare la selezione per poi raggiungere Policoro.

A questo punto il disastro organizzativo con una serie di irregolarità durante la prova. Come uscire da questo caos? Annullare la prova? Rinviarla? No, tutti bocciati per i posti amministrativi e per i professionisti invece, hanno portato via le schede e non si sa dove e come verranno corrette.

Insomma, una lezione di trasparenza e lealtà nei confronti dei partecipanti, come se partecipare ai concorsi sia un sport e non una delle pochissime speranze per i tanti giovani di questa terra. Del resto è nella loro natura, la dimostrazione la danno in ogni occasione, ad esempio dopo più di un anno si sono ricordati di avere bisogno di un dirigente nel settore amministrativo e siamo curiosi di sapere come e quando si risolverà la questione.

Approfondiremo tutto, anche questo, nel caos che stanno generando, nella loro ultima carta che hanno, cioè quella di provare a gestire il potere anche più piccolo, quello più spicciolo.

Metà mandato….alla giornata.

Il perché i consiglieri comunali di opposizione, pur mantenendo le proprie differenze, compiono delle azioni insieme, si trova nell’esigenza di limitare i danni ed i pericoli che Policoro è costretta a fronteggiare a causa delle tante criticità dell’Amministrazione Mascia.

Così è anche l’esigenza di dialogare con i cittadini e parlare delle tante questioni che riguardano la comunità che si trova di fronte una maggioranza sempre più chiusa in sé stessa e nei confronti della Città.

In questi due anni e mezzo di Amministrazione, si è visto un po’ di tutto: crisi politiche, susseguirsi degli assessori, decisioni rinviate e sopratutto un costante equilibrio da mantenere.

Deleghe spezzettate e continui compromessi amministrativi sono il vero gesso della gestione, la causa strutturale delle mancanze di un governo cittadino incapace di prendere decisioni importanti, quelle dalle quali dipende il futuro della Città.

Il registro dell’Amministrazione dunque, diventa un programma alla giornata, fatto di piccoli interventi, piccoli lavori e dai tempi lunghissimi per ogni singola azione.

Ne un bando di assunzione, ne un bando di gestione, ne un bando di lavori importanti, anzi, quelli riusciti a recuperare in finanziamenti, vengono gestiti sempre sul filo del rasoio, oltre a perdere occasioni come il caso del finanziamento per l’ampliamento della Scuola Aldo Moro.

In tutto questo però, ci sono le questioni importanti, anzi importantissime:

  • Gestione rifiuti: La gestione della crisi Tradeco ed il conseguente affidamento diretto ad un ATI, è l’esempio più lampante dell’incapacità amministrativa di Mascia & co. E’ passato un anno da quando la Tradeco è fallita ed ancora non si vede uno straccio di progetto o di bando. Il Sindaco affidò il servizio ad un ATI che ancora non era costituita, senza sapere su che basi fece questa scelta. Dal giorno dopo, sarebbe dovuta essere una priorità assoluta il fatto di procedere a redigere un nuovo progetto per poi andare a bando, invece ci sono voluti 10 mesi per affidare un incarico per il progetto e chissà quando a questo punto ci sarà la gara. Come se non bastasse in questi mesi, l’Amministrazione ha continuamente contrattato con le aziende tanto da modificare sostanzialmente il servizio ed anche le sanzioni previste nell’appalto precedente. Intanto, però, la percentuale di raccolta differenziata continua a diminuire e di conseguenza il costo è destinato ad aumentare notevolmente.

 

  • Canale D7: Per essere chiari, la maggiore responsabilità sul persistere del pericolo di rischio idrogeologico dell’area D7 è l’ostruzione che si trova sotto il ponte di Via San Giusto realizzato da Marinagri che non si è attenuto alle prescrizioni date dal Consorzio di Bonifica e dagli enti competenti in sede di autorizzazioni. Un canale dalla portata di 24 mc al secondo si trova come ostacolo un buco da 4 mc al secondo. Situazione accertata grazie ad uno studio effettuato dalla precedente amministrazione. Passano gli anni ma chi ha realizzato l’abuso e chi dovrebbe intervenire in sostituzione (consorzio di bonifica) si sono persi in tavoli, incontri, ecc.. ecc..  un’ inerzia che causa il persistere di un pericolo all’incolumità pubblica certificata anche dall’ordinanza di sgombero in occasione dell’ultima allerta meteo. Non servono più chiacchere ma azioni, non servono più tavoli ma diffide. Su questo i Consiglieri di minoranza hanno chiesto un Consiglio Comunale ad hoc con la possibilità magari (se sua Maestà Ranù vorrà) di tenerlo in forma aperta, visto l’importanza del tema.

 

  • Piano d’ambito.E’ lo strumento urbanistico più importante per lo sviluppo della Città, quello che dovrebbe dare a Policoro la connotazione turistica. Approvato dalla nostra amministrazione è stato poi bloccato da un cavillo burocratico in Regione. Basterebbe poco oggi per andare avanti. Sarebbe anche lecito che l’Amministrazione avesse un idea diversa dalla nostra, ma il problema è proprio il fatto che di idee e visioni comuni, la maggioranza ne è completamente priva. Sarebbe quanto mai necessario riprendere questo tema, invece due anni e mezzo sono già passati e nulla può far presagire che qualcosa cambi per il proseguo.

Abbiamo voluto elencare solo 3 delle grandi questioni che oggi Policoro si trova davanti. Ma la trama di questa storia, purtroppo è chiara.

I temi e gli esempi sono veramente tanti: La questione SPRAR, le gare spezzettate, l’assenza di dialogo con la città, ecc..ecc… Tutte questioni oggetto di interrogazioni, mozioni tra cui alcune anche passate con i voti del gruppo legato a Marrese quando erano all’opposizione alle quali l’amministrazione è rimasta sorda anche una volta rientrati in maggioranza ( la coerenza a volte..).

La loro continua fibrillazione ed i loro contrasti interni sono un freno a mano per tutti e mentre loro continuano a nascondersi dietro un dito, si permettono anche di assumere l’atteggiamento arrogante cercando di chiudere i discorsi.

Già, perché in questi mesi, si è potuto assistere anche ad un minimo di strategia di comunicazione politica. Quella furba, che si indigna davanti alle critiche, che cerca alibi, che attacca per difendersi, che nasconde le criticità senza ritegno e senza pudore politico. Basterebbe vedere come sui social la Consigliera Costanza è sempre più protagonista di provocazioni che spesso non si addicono al ruolo che ricopre. O come anche il Vice Sindaco è sempre pronto a fare il solito elenco di tante piccole cose per sfuggire alle questioni, non accorgendosi che sono sempre le stesse da due anni a questa parte. Un esempio su tutti è la Videosorveglianza che da due anni è stata annunciata e pubblicizzata, fino al punto di dichiararne falsamente l’installazione in tempo reale all’indomani di un grave fatto di cronaca. Oppure come quando quest’estate è stato salvato un uomo a mare dal bagnino di un lido privato ed il Sindaco se ne prendeva i meriti a mezzo stampa per provare a nascondere il fatto che il salvamento a Policoro è partito ad agosto inoltrato.

Insomma, a loro rimane il tentativo della costante ricerca di un alibi per nascondere la polvere sotto il tappeto. Per tirare a campare e provare a resistere alla giornata, mentre il tempo passa e la Città non può permettersi di continuare questo letargo e rimandare le sue questioni. Tutta un’altra storia veramente, purtroppo.

L’intervento di Enrico Bianco

 

L’intervento di Massimiliano Padula

 

 

Comunicazione e ipocrisie

C’è qualcosa di molto più grave, rispetto a quello che appare, dietro la questione della Comunicazione Istituzionale del Comune di Policoro, che non si ferma solo al recente regolamento approvato e di cui se ne discuterà anche nel prossimo Consiglio.

Ma l’atteggiamento di base è quello che spaventa e che proprio nel regolamento portato in Consiglio trova la sua migliore espressione confusionaria e di chiusura verso il dibattito politico in Città.

Si vantano di essere trasparenti, democratici, aperti alla città ed al confronto e tutte quelle frasi fatte che bisogna dire sempre a prescindere, anche se la realtà è nettamente diversa. Non conta che l’evidenza dica altro, bisogna continuare a dirle ed usarle come alibi.

Intanto, il profilo facebook istituzionale del Comune in questi giorni, al posto di dare informazioni di pubblica utilità (non hanno pubblicato persino gli eventi che ci sono stati in questi giorni), è stato usato esclusivamente per fare i complimenti ad alcuni nostri concittadini che hanno partecipato ad alcune gare sportive in giro per il sud Italia. Nulla da dire nei confronti dei cittadini, al quale va un plauso, ma ci viene da chiedere la finalità della comunicazione istituzionale che fine abbia fatto.

Si può utilizzare la pagina social del Comune solo per fare i complimenti a chi arriva terzo, quarto o primo in competizioni di diversa natura? Hanno capito cosa sia la Comunicazione Istituzionale?

Un’amministrazione che si vanta di mettere le regole sulla comunicazione dimostra tutta la sua confusione e inadeguatezza con anche già la semplice gestione della pagina social del comune.

Chi la gestisce? Chi decide cosa pubblicare e cosa no? Boh

Sperando che non siano gli stessi esponenti di maggioranza che sui social si permettono di fare distinzioni tra “invalidi” in base a dove sono schierati, o che pubblicano le foto di concerti relegati in un angolo di piazza per far vedere un “pienone” dopato o che continuano nell’arroganza delle bugie.

Roba da matti, anzi roba da denuncia in realtà, perché l’esempio della pagina social è il minimo rispetto al casino generato dall’approvazione del citato regolamento.

Come avevamo già fatto notare in Consiglio Comunale, questa regolamentazione ha tutto tranne la finalità di rendere facile, libero e aperto la possibilità di poter assistere, ascoltare e vedere i lavori del Consiglio Comunale, l’assise più pubblica che ci sia, quella formata dai rappresentanti dei cittadini, quella che non dovrebbe avere nessun impedimento nella diffusione.

Un argomento trattato con molta superficialità dal Presidente Ranù e dalla sua sgangherata maggioranza, tanto che 7 consiglieri della minoranza hanno chiesto la convocazione di un “Consiglio Comunale aperto” per discutere una mozione presentata dagli stessi consiglieri per provare a limitare i danni di una regolamentazione fuori luogo ed epoca.

La convocazione in modalità aperta è una scelta che può prendere solo il Presidente, che proprio sul concetto di apertura, discussione, condivisione e trasparenza, evidenzia un certo timore che cerca di nascondere goffamente dall’atteggiamento burocrate tanto caro a modelli di governo totalitari.

Infatti, nel nome della apertura e trasparenza, non concede il Consiglio Comunale Aperto ed anzi, in prima battuta non concede nemmeno il Consiglio (sbagliando, ma di questo ne parleremo), ma inserisce la mozione come ultimo punto nella convocazione per il 30 settembre. (notizia chiaramente non presente sulla stampa o sulla pagina facebook del Comune)

Come se non bastasse per rendere chiaro che il nuovo regolamento è una vera e propria vergogna, la convocazione del Consiglio è stata accompagnata dalla pubblicazione di un avviso per coloro i quali vogliano fare le riprese del Consiglio, comprese le testate giornalistiche, che se vorranno seguire i lavori della massima assise cittadina, dovranno dichiararne anche il “motivo” al caro Presidente Maximo Ranù.

E qui siamo addirittura in contrasto con la Costituzione della Repubblica (art. 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure).

Loro, che dopo aver adottato una mozione che obbliga chiunque chieda uno spazio pubblico a fare una dichiarazione di “antifascismo”, ora chiedono a chiunque (compresa la stampa) il motivo per il quale si vogliano fare le riprese del Consiglio, come se non fosse di interesse pubblico per definizione. Il controllo della libertà, per tutelare la libertà chiaramente. Stesso metodo dei regimi comunisti.

O non sono veramente capaci di capire dove si trovano e quale sia il loro ruolo, oppure questo è un vero e proprio attacco al Consiglio Comunale, un controllo assurdo e fuori legge, una vera e propria vergogna, che solo l’ipocrisia di una certa sinistra poteva generare.

Speriamo almeno che abbiano capito qualche lezione che la storia ci ha dato, cioè che queste forme di regole, questo controllo, non li renderà difensori dei cittadini, ma darà solo uno pseudo potere che finirà nel nulla.

Gli interventi di Bianco e Padula nel Consiglio del 31 luglio

Riprendiamo da dove abbiamo lasciato, prima di agosto, le tante questioni politiche di Policoro, che in questa pausa sono anche aumentate, ahimè.

Pubblichiamo qui di seguito gli interventi principali fatti dai Consiglieri del gruppo “Avanti Policoro”, durante l’ultimo Consiglio Comunale del 31 luglio, durato circa 10 ore e che ha visto anche l’approvazione del regolamento sulla “comunicazione istituzionale” diventato poi oggetto di una richiesta di Consiglio Comunale aperto, fatta insieme a tutti i membri dell’opposizione.

I primi punti hanno trattato l’approvazione degli equilibri di bilancio, occasione buona per parlare di programmazione amministrativa ma sopratutto della lettera a firma del gruppo “Futuro Comune” ed indirizzata al Sindaco uscita sulla stampa nel mese di luglio.

l’Intervento di Enrico Bianco

 

l’intervento di Massimiliano Padula

 

Merita molta attenzione anche la discussione sul regolamento della comunicazione istituzionale.

l’intervento di Enrico Bianco sul regolamento della comunicazione istituzionale:

 

l’intervento di Massimiliano Padula sul regolamento della comunicazione istituzionale:

 

 

 

Comunicati, opportunismo e scivoloni dell’Amministrazione Mascia

Prima di ogni considerazione politica, di opportunità istituzionale e di tutto il resto, c’è da dire che non esiste cosa più meschina, ipocrita e vergognosa di sfruttare un fatto tragico per un vantaggio proprio. 

Così il salvataggio di un bagnante avvenuto il giorno di ferragosto nel mare di Policoro, è stata anche l’occasione per segnare nuovamente l’ambiguità dell’Amministrazione Mascia.

Infatti, se una c’è qualcosa che caratterizza l’attuale amministrazione comunale di Policoro, è la “frenesia di apparire”, di “comunicare” obbligatoriamente qualcosa di positivo per dare un minimo segnale di vita dalle parti di Palazzo d’Ercole.

La premessa è che anche quest’anno l’Amministrazione di Policoro è arrivata in ritardo per l’affidamento del salvamento a mare. Con un servizio attivo solo per il mese di agosto ad un costo superiore al passato e che si sintetizza con la presenza di 3 postazioni di salvamento lungo le spiagge libere.

Cosa ben diversa dai “Collettivi di salvataggio” del passato che vedeva un sistema unico di salvamento anche con i lidi; che veniva siglato tra amministrazione, privati, 118, capitaneria e l’associazione affidataria e proponente; e che veniva autorizzato dalla “Capitaneria di Porto”. 

L’emergenza della mattina di ferragosto, che ha visto protagonista un signore di Colobraro colto da malore, è stata affrontata prontamente dal bagnino del Lido “La Playa” e che nulla c’entra con il salvamento disposto dall’Amministrazione, coinvolto, eventualmente, in seconda battuta.

Ma la frenesia dell’apparire dell’Amministrazione, ha prodotto un comunicato stampa che ha “voluto segnalare come il salvamento disposto dall’amministrazione comunale avesse funzionato”. Falso, ipocrita e tragicamente opportunista, visto che si tratta della vita delle persone.

Policoro (Mt), si sente male in mare: salvato dal servizio attivato dall’Amministrazione comunale

invece,

JonicaTV/video/onore al merito

A parte che se anche fosse vera la ricostruzione del comunicato, sarebbe stato comunque inopportuno visto che il servizio è attivo da pochi giorni. (se fosse successo a fine luglio?).

Ma dire il falso, indurre a far capire una cosa non vera (cioè che esistono i “collettivi di salvataggio” a Policoro e non il salvamento autonomo delle spiagge libere) è una imbarazzante vergogna istituzionale, altro che “regolamento sulla comunicazione”.

La frenesia dell’apparire oggi è il segno più evidente di come il divario tra la realtà che avviene in Città e l’Amministrazione Mascia sia sempre più grande e purtroppo sempre più dannoso.

Perché spesso si farebbe meglio a stare zitti.

Enrico stai sereno, il circo continua

E’ obbligatorio fare una sintesi delle quasi 10 ore di Consiglio Comunale dove con 11 punti, tra deliberati, mozioni ed interrogazioni, rappresenta l’attuale stato delle cose dell’Amministrazione Mascia.

Gli spunti sono molti e le considerazioni anche, sopratutto dopo che dalla stessa maggioranza è trapelato all’esterno, l’ennesimo diktat interno della sgangherata compagine di governo.

cliccare qui per leggere la lettera del gruppo “Futuro Comune” al Sindaco Mascia

Infatti, è stato inevitabile e sopratutto giusto, provare a capire e comprendere la reale situazione politica amministrativa e l’occasione l’hanno data i primi punti all’o.d.g. perché oggetto erano l’assestamento e gli equilibri di bilancio oltre che la relazione sull’attuazione del programma.

Una lettera minatoria liquidata dal Sindaco come “road map” e dal gruppo stesso come “preoccupazioni di tutti”, la discussione diventa ancora una volta un circo dove ognuno ha la sua parte. Su tutti il solito Vice Sindaco Marrese che da bravo prestigiatore politico crea, distrugge, fa sparire, divide, finge, unisce, mente e propina un sacco di parole e cose tanto da annebbiare la vista a chi lo ascolta e ritrovarsi a non rispondere mai alle domande poste. La strategia è sempre la stessa.

In sintesi, dopo 3 rimpasti, 3 maggioranze diverse, 1 crisi conclamata, 2 crisi non ufficiali, il 2 luglio il gruppo “Futuro Comune” esprime un giudizio impietoso nei confronti del Sindaco. Nel Consiglio del 31 luglio invece, a detta loro tutto va meravigliosamente bene, sono bravissimi e stanno cambiando la città. La realtà invece è sempre la stessa: questa continua fibrillazione è il vero cancro di questa legislatura, quello che non permette di prendere decisioni ma di vivere alla giornata perdendo sempre più il contatto con la Città.

Un altro punto che è stato protagonista di un lungo dibattito è stato l’approvazione del “regolamento comunale sulla comunicazione istituzionale”, che sarebbe stata buona cosa se solo non sia stato redatto con lo scopo di limitare la diffusione delle immagini del Consiglio Comunale.

L’art.13 del regolamento ha per oggetto la disciplina della diffusione delle immagini delle sedute e fa rifermento più volte al “regolamento di disciplina del Consiglio Comunale” dove invece correttamente sarebbe dovuto essere. Infatti, per poter intervenire su questo aspetto, la maggioranza compie una vera e propria forzatura comportando non poche difficoltà alla diffusione delle immagini facendo riferimento ad un regolamento (il già citato di funzionamento del consiglio comunale) anacronistico, non assolutamente al passo con i tempi moderni e le nuove forme di comunicazione.

Una vera e propria vergogna l’adozione di questo regolamento che ha visto l’abbandono dall’aula dei consiglieri di minoranza che invece avevano esortato di ritirare il punto all’o.d.g. per andare a modificare il regolamento di funzionamento del Consiglio che invece necessita di una aggiornamento.

Niente, nulla, il tipico atteggiamento arrogante e di controllo di chi intende il ruolo amministrativo una dimostrazione di potere e di controllo. 

In un epoca di comunicazione istantanea, veloce, dove il principio della trasparenza e della massima diffusione delle informazioni ai cittadini dovrebbe essere un valore fondamentale per ogni funzione pubblica, l’Amministrazione Mascia impone rigidità e limitazioni alla diffusione inventando letteralmente alcuni articoli che nessun Comune abbia mai adottato. 

Anche la delibera sulla limitazione e divieto delle sperimentazioni della tanto discussa tecnologia 5G ha visto un dibattito acceso nonostante il voto unanime sulla proposta fatta da alcune associazioni ambientaliste. In sostanza, (in assenza del Sindaco che a metà seduta è andato via senza dire niente) le minoranze hanno chiesto che l’approvazione della mozione fosse seguita da un’ordinanza specifica del Sindaco per dare efficacia all’approvazione, quindi, inserirlo nel testo deliberato.

Nulla, anche qui l’irrigidimento e la chiusura totale su un argomento che invece avrebbe almeno dovuto vederci totalmente uniti, non solo a parole.

Nell’ultima parte del Consiglio, due mozioni e due interrogazioni da parte dell’opposizione, tra cui quella presentata dal gruppo Avanti in merito alla confusionaria gestione degli eventi cittadini. Senza risposte se non l’arroganza di chi vuole chiudere con forza le discussioni dicendo bugie e argomentazioni imbarazzanti per chi invece dovrebbe amministrarci.

Ne parleremo nello specifico nei prossimi giorni, perché tra la stampa dormiente, le limitazioni imposte, c’è un grave vuoto informativo e di discussione politica e non è questo un bene per nessuno, tranne per chi vuole sempre meno occhi addosso per fare ciò che vuole.

Intanto, tutto come sempre in questa lunga agonia, il Sindaco continui a vivere nel suo mondo che la sua maggioranza continuerà a scannarsi.

Enrico stai sereno, il circo continua.

 

 

“Nel Turismo, farebbero meglio provare a gestire almeno l’ordinario della nostra eredità”

Un’ennesima arrampicata sugli specchi la risposta che l’Amministrazione Mascia ha dato alle osservazioni fatte sulla gestione del settore turistico di Policoro. Per questo ho ritenuto opportuno portare la discussione in Consiglio Comunale protocollando un’interrogazione a risposta orale che sarà discussa durante la prossima seduta.

Anzi, nella risposta data attraverso un comunicato stampa, certificano, se ce ne fosse ancora bisogno, il fatto che l’attuale Amministrazione non ha capito ancora bene il suo ruolo.

Innanzitutto avrebbero fatto bene a fare anche solo un comunicato per comunicare alla Città l’uscita del “bando eventi” (non le locandine!), un semplice comunicato per informare le tante associazioni che avrebbero potuto candidare proposte, invece il comunicato stampa lo fate adesso solo per rispondere alle critiche. Nessuno parla di irregolarità, ma di opportunità, non ci si può limitare a dire che il bando era pubblicato sul sito del Comune.

Nel comunicato dell’Assessore, oltre alla lezione di diritto amministrativo, c’è la conferma che la confusione regna sovrana nell’Amministrazione. Infatti, non si trova risposta sul come mai la Giunta approvi con delibera n.111 l’assegnazione di 3000,00 ad un’associazione per la realizzazione di un evento dopo la chiusura del Bando. Sia chiaro che la critica non è verso la natura dell’evento, perché l’Assessore Cacciatore deve ricordarsi sempre che tale incarico non vuol dire essere Direttore artistico, ma la critica è verso la scelta politica. Ma che rispetto avete avuto verso chi ha partecipato al bando eventi fargli vedere che sarebbe stato più premiante non parteciparvi e farsi fare direttamente un affidamento diretto? Che serietà avete avuto nei confronti di quelli che hanno chiesto il contributo materiale nel bando e poi non farli comparire sul cartellone ufficiale degli eventi? Non credo che un’Amministrazione possa difendersi dietro a “refusi di stampa”. E’ una questione di metodo e pari opportunità. Ecco, appunto, la cultura non dovrebbe dividere.

La confusione regna sovrana anche per il concerto di Tony Hadley, perché tale concerto compare sull’allegato di una delibera di Giunta che approva la pubblicazione di una “manifestazione d’interesse per sponsorizzazioni” non una programmazione di eventi. Se l’Assessore avesse letto bene il corpo di tale delibera, avrebbe constatato subito che non c’è nessun atto di indirizzo verso il dirigente per contrattare tale concerto. Quindi, rimangono tutti i dubbi che ci siamo posti. Chi e con chi è stata contrattata tale data del concerto (visto anche che è di mercoledi) e soprattutto quanto costa.

Manca una delibera di approvazione del cartellone, un atto di indirizzo programmatico, una vera programmazione e non una serie di delibere che creano di fatti il caos.

Attaccare l’opposizione accusandola di non amare la Città è la solita scusa di chi vuol nascondere le proprie incapacità.

Nascondersi sempre dietro le azioni fatte dalla passata Amministrazione dovrebbe anche darvi la consapevolezza che tutto quello che oggi state gestendo con tanta confusione, è stato creato proprio dalla nostra Amministrazione: bando eventi, chioschi sul lungomare, patrimonio culturale, bandiera blu, collettivi di salvataggio, anche il regolamento sulle sponsorizzazioni è stato uno strumento approvato da noi.

Dovreste perlomeno provare a gestire in maniera ordinaria tale eredità, invece le vostre divisioni e le vostre incapacità vi stanno distaccando sempre più dalle reali esigenze di Policoro.

Per fortuna che gli operatori sanno fare il loro lavoro in autonomia colmando le vostre tante lacune e rendendo Policoro una bellissima ed accogliente località turistica.”

Massimiliano Padula

L’incapacità che fa danni alla città

L’Amministrazione Mascia impegna l’Ufficio Tecnico su un progetto di ampliamento della scuola media “A. Moro” per l’importo di € 1.072.380,00 e non partecipa al bando.

È l’ennesimo fallimento di una amministrazione giunta al capolinea.

I fatti.

Con determina dirigenziale 15AA.2019/D00552 del 27.03.2019 la Regione Basilicata – Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, ha indetto un avviso pubblico per aggiornare la graduatoria unica regionale di edilizia scolastica per l’annualità 2019 del Piano triennale 2018 – 2020.

Il Comune di Policoro, con delibera di giunta n. 63 del 06.05.2019, ha approvato un progetto di fattibilità tecnico economico per l’ampliamento dell’edificio scolastico comunale denominato “A. Moro” con realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica per l’importo complessivo di € 1.072.380,00.

Il termine ultimo previsto dall’avviso pubblico per la presentazione della candidatura era fissato per le ore 17,00 del 06.05.2019 (stesso giorno di approvazione del progetto).

Il Comune di Policoro non ha presentato alcuna candidatura.

Quanto accaduto è la dimostrazione tangibile dello stato confusionale e dell’incapacità in cui opera l’amministrazione Mascia.

Tutto questo, peraltro, accade su una vera e propria emergenza della città che è l’ampliamento della scuola media “A. Moro”, situazione oramai esplosiva che avrebbe potuto trovare soluzione con la realizzazione di un nuovo edificio.

Evidentemente non sono queste le priorità dell’Amministrazione Mascia al quale, per l’ennesima volta, rivolgiamo un accorato appello nell’interesse della città e, tutto sommato, suo: DIMETTITI.

I Consiglieri Comunali

Enrico Bianco

Massimiliano Padula

Giuseppe Montano

Rifiuti: Proroga dopo 6 mesi di “nulla”

Sono trascorsi 6 mesi da quando il servizio di raccolta dei rifiuti è stato affidato con Ordinanza contingibile e urgente all’attuale “raggruppamento temporaneo di imprese”.

Già allora, denunciando l’assoluta mancanza di motivazione e di trasparenza della scelta effettuata, invitammo l’Amministrazione ad operare per verificare l’idoneità della ditta individuata a svolgere il servizio e di aggiudicare il nuovo servizio nei termini previsti (6 mesi), anche perché i costi del servizio sono in continuo aumento come dimostrato dall’incremento della TARI 2019.

Preoccupazione che ha spinto tutta la minoranza consiliare, di cui all’epoca faceva parte anche il gruppo “Futuro Comune”, a proporre una mozione in Consiglio Comunale adottata a maggioranza.

Oggi scopriamo che i 6 mesi sono trascorsi nell’inerzia più totale, calpestando l’unico motivo per il quale la legge permette di affidare il servizio con ordinanza, cioè avviare le procedure per un nuovo bando.

Ma questa Amministrazione nel periodo in questione ha avuto l’arroganza di consumare un solo atto: L’ORDINANZA DI PROROGA DEL SERVIZIO PER ULTERIORI 6 MESI.

Già l’affidamento di sei mesi fa nacque male, con una Ordinanza che non espresse su quali basi il Sindaco avesse scelto una proposta rispetto ad altre pervenute al Comune, in assenza di qualsiasi istruttoria tecnica da parte degli uffici competenti.

Oggi, questo atto di proroga completamento privo di motivazione aggrava i dubbi e le perplessità su quanto accaduto nella scelta dell’operatore.

Siamo di fronte all’ennesimo atto illegittimo del Sindaco Mascia e della sua maggioranza oramai ridotta alla più spicciola politica clientelare e del tutto scollegata dalle esigenze della nostra comunità.

Bilancio sbiadito

Promesse, intenzioni, allucinazioni e poca, pochissima visione amministrativa sono il risultato (prevedibile) del bilancio di previsione 2019.

Del resto, dopo cambiamenti di giunta ed equilibri, dopo una crisi permanente e tanta approssimazione, non potevamo che aspettarci questo.

Come se nulla fosse successo in questi mesi, la maggioranza ha presentano un bilancio come se fossero al primo anno ed in effetti così è, tenuto conto dell’immobilismo che si portano dietro dal primo momento.

Un Sindaco sempre più comparsa, che interviene poco, tanto poco da non dare nemmeno risposta ad una richiesta scritta dei consiglieri di minoranza su alcune questioni importanti come la vicenda dello SPRAR, Acquedotto Lucano, affidamento rifiuti ed il perché, nonostante tutte le mozioni proposte della minoranza siano passate, il Sindaco non ha intenzione di renderne conto. 

Il Documento Unico di Programmazione ed il Bilancio di previsione sono stati presentati in maniera asettica e con veramente poco da dire se non scelte dettate da finanziamenti ricevuti. Una sul campo sportivo dove si è deciso di rattoppare per tirare avanti qualche tempo piuttosto che accelerare su una soluzione definitiva, l’altra sulla piazza centrale a mare che dopo il milione e settecento mila euro ricevuti dalla regione hanno deciso per l’accensione di un mutuo (cosa che non avveniva da oltre 10 anni per il Comune di Policoro) di un’altro milione e mezzo per arrivare, anche qui, non alla soluzione finale.

Ma del resto, in attesa di una copertura più ampia, la scelta può anche essere accettata tenuto conto dell’ottima fase distensiva che godono i Comuni negli ultimi tempi. Infatti, il punto è proprio questo, Policoro si trova in una fase dalle grandi occasioni per disegnare e programmare il suo sviluppo ma nessuno è alla guida, ma solo un corto respiro dettato dallo spirito di sopravvivenza. 

I trasferimenti statali sono passati dal 1,5 milioni del 2016 a più di 6 milioni del 2019, meno vincoli stringenti, come ad esempio la possibilità di istituire la tassa di soggiorno (vietata dal 2012 al 2017) e tutta una serie di condizioni favorevoli alla quale corrisponde una serie di elementi negativi come la spesa corrente che aumenta di 2mil, l’aumento dei costi della TARI con un servizio in proroga e nessuna scelta sul futuro, un aumento della pressione fiscale pro capite. Tutti elementi che aggiunti alla mancanza delle scelte politiche danno un risultato estremamente negativo per l’Amministrazione

Si può parlare di tante situazioni che Policoro sta vivendo in questi mesi, e lo faremo presto, perché la nostra Città ha bisogno di svegliarsi da questo sonno il prima possibile.

Qui i link degli interventi dei Consiglieri Bianco e Padula nell’ultimo Consiglio Comunale, grazie a JonicaTV.

Enrico Bianco sul “piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio comunale”

Massimiliano Padula sul “piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio comunale”

Enrico Bianco sul “DUP e Bilancio di Previsione 2019”

Massimiliano Padula sul “DUP e Bilancio di Previsione 2019”

 

Oggi Consiglio Comunale. “Avanti” raddoppia. Maggioranza sempre più lacerata

 

Dopo le elezioni regionali, dopo il trionfo di Rocco Leone e dopo la conferma anche dei numeri del distacco reale tra il voto dei cittadini e le posizioni dell’Amministrazione, oggi si terrà il Consiglio Comunale di Policoro.

Sarà un Consiglio importante perché vedrà il Gruppo “Avanti Policoro” (che poco centra con “Avanti Basilicata” copiato da Marcello Pittella per le ultime elezioni) aggiungere un Consigliere in più. Infatti ci sarà la convalida della carica di Consigliere di Massimiliano Padula che prenderà il posto del dimissionario Rocco Leone.

La maggioranza esce da queste elezioni regionali ancora più lacerata al proprio interno oltre che bocciata in toto dagli elettori. Come se non bastasse anche le elezioni provinciali tenutesi ieri hanno contribuito ad allargare questa lacerazioni.

Il Vicesindaco Marrese candidato alle regionali ma non supportato dalla maggioranza dell’Amministrazione che invece, una parte ha obbedito agli ordini di Chiurazzi e sostenuto Achille Spada ottenendo un risultato veramente basso, un’altra parte invece ha sostenuto Antonio Di Sanza e Vincenzina Tempone, anch’essi usciti abbastanza male dalle urne. Film ripetuto ieri dicevamo, alle elezioni provinciali che vedevano in lista anche la Consigliera Prestera di maggioranza che non è passata proprio perché anche questa volta la maggioranza ha obbedito agli ordini di Nova Siri votando e facendo eleggere la Buccello, assessore di Nova Siri.

Questa la situazione politica, ma oggi in Consiglio si voteranno le tariffe dove spicca l’aumento della TARI. Ne parleremo stasera, alle ore 18,00.

“Ogni re sul suo trono…e ogni pagliaccio nel suo circo”

“Ogni re sul suo trono…e ogni pagliaccio nel suo circo”. Parafrasando proprio un post dell’ex assessore Trifoglio (poi sparito dal web durante la tragicomica giornata di ieri), si può sintetizzare la momentanea soluzione alla crisi politica. Un continuo inseguirsi di voci per capire quando sarebbe scattato l’ultimo minuto disponibile. Le dodici di lunedi, la mezzanotte di sabato, la mezzanotte di domenica. Un countdown nevrotico, vergognoso e sicuramente non degno della terza Città di Basilicata.

 

Eccolo allora il circo, quello che al diciannovesimo giorno, a venti minuti dalla scadenza per il ritiro delle dimissioni, vedo un Sindaco cedere e abbassarsi i pantaloni davanti alle richieste del gruppo guidato da Marrese pur di rimanere a galla facendo dimettere il suo assessore di fiducia. A dimostrazione che tutte le parole dette nei video, nelle interviste e nei post di questi giorni dai protagonisti non contino niente. Un bluff. Era una questione di postazioni e nomi.

 

Un Circo vero e proprio, con i pagliacci che con la faccia truccata a spettacolo cercheranno di farci credere che a 20 minuti dalla fine hanno trovato l’accordo di “rilancio programmatico ed amministrativo”. Chiaramente solo per “l’interesse dei cittadini”. Dopo venti giorni, dopo che le interlocuzioni a detta loro non erano neppure iniziate, oggi tutto è una grande pagliacciata con i saltimbanco protagonisti. Non avranno vergogna, ma anzi tanta faccia tosta a giustificare l’ingiustificabile continuando a dire le solite frasi fatte davanti la Città.

 

Policoro ha un nuovo precario equilibrio con il Sindaco che ne esce ancora più debole, un acrobata con le vertigini, inadeguato al ruolo ed in continua ondulazione. Ora bisognerà fare una Giunta, ora bisognerà riequilibrare tutto, poco importa di tutto il resto, l’importante è rimanere al proprio posto con la Città ancora in ostaggio di questo Circo. Diranno che la politica è anche questa, che gli accordi sono accordi anche se c’è una presa in giro di fondo perché accordo non è ancora, era solo una testa da far cadere ed è caduta.

 

Si, la politica è anche questa, purtroppo. Il problema è che non può più essere questa, anzi è questo modo di fare politica che ne sancisce l’allontanamento dalle persone, dai cittadini e ne mostra la faccia più brutta, arrogante e vergognosa di cui nessuno è abituato a renderne conto.

 

Ma c’è anche altro in questi venti giorni di crisi, perché in questo circo, tra acrobati, saltimbanco e pagliacci ci sono anche i prestigiatori. Infatti c’è da chiedersi che trucco ci sia dietro al fatto che appena annunciata la mancanza dei numeri per Mascia, mentre i Consiglieri del gruppo di Marrese si sono dichiarati disposti a firmare subito le dimissioni che avrebbero chiuso questa agonia, i Consiglieri di Policoro Futura si siano invece rifiutati di farlo permettendo al Sindaco di giocarsi le sue ultime carte e continuare a mantenere Policoro in questa paralisi. C’è una responsabilità politica anche in questo che corrisponde o all’ingenuità più spicciola nel caso in cui ci si dichiara “opposizione” solo a parole, oppure si è deciso di essere la “quinta colonna” di questa storia. Oppure, terza ipotesi, interessava solo non votare a Maggio. Poco conta per i cittadini, i fatti contano non le continue frasi di circorstanza.

 

Rimane il dubbio su dove sia il trucco, anche perché, da aspirante prestigiatore, in un video quasi incomprensibile, il Capogruppo Maiuri ha cercato di portare l’attenzione sulla vecchia amministrazione. Muah. Vai a capire tu cosa c’entri…

 

La Città assiste e continuerà ad assistere a questo spettacolo di cui oggi si consuma l’atto più basso. La Città assiste quasi disgustata e disorientata perché ha difficoltà a capire perfino chi è opposizione e chi no.

 

Ma la politica è questa no? Allora avanti con questo spettacolo circense, avanti con gli equilibrismi, le strategie silenti, la paralisi amministrativa conseguente. Il resto, i cittadini, Policoro non contano nulla in tutto questo. Allora avanti pagliacci, potete farci ridere ancora.

 

Pinetina, Alberi e pezze a colori

Cosa ci può essere di peggio per un’Amministrazione se non quello di calpestare il lavoro dei propri concittadini, magari di giovani professionisti, per mettere una pezza all’ennesimo pasticcio causato dall’ingerenza di qualche consigliere nell’attività del Comune?

Non solo, ma ignorando anche quelle che sono le peculiarità del proprio territorio?

Spieghiamo i fatti.

Il parchetto accanto alle Poste, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione che viene da lontano, cioè quando, nel riqualificare i parchi della Città, la passata amministrazione programma e finanzia con i soldi della compensazione ambientale una serie di interventi. Il parco delle Poste, era uno delle zone da valorizzare in quanto si trova adiacente le mura della Vecchia Eraclea. Quindi appartenente a quel perimetro che dall’area dietro il Liceo continua proprio sul parco delle poste e arriva fino alla Villa Comunale. 

Un parco ecologico, dunque, che un po’ alla volta avrebbe dovuto essere valorizzato anche in chiave archeologica. Non solo, questo parco, cosi come evidente in ogni occasione di pioggia intensa, è anche un corso di deflusso delle acque della Città, prendendo proprio la funzione di sfogo per la discesa delle acque dalla zona alta di Policoro. 

Il progetto su questo parco, viene affidato ad una società di progettazione. Con la delibera di giunta n.20 del 02/03/2016 viene approvato il progetto preliminare da circa 190.000,00 euro.

Nonostante le risorse già assegnate e disponibili in Bilancio, con il cambio di amministrazione tutto si ferma e nonostante un progetto definitivo già pronto ma soprattutto anche le risorse disponibili, all’amministrazione Mascia questo parco non interessa nonostante inserita nel piano triennale dei lavori pubblici. 

Non interessa tanto da subire anche il congelamento delle risorse per effetto di una norma legata alla manovra finanziaria del 2019. Cosa che sottolineammo anche nel Consiglio Comunale che trattò l’argomento. 

Poi, tutto d’un tratto, il ViceSindaco Marrese annuncia in pompa magna social, il progetto “Pinetina”, cioè mettere la betonella lungo il parco della posta. Detta già così, ci sarebbe subito da chiedersi come mai il progetto già approvato e finanziato non sia stato preso in considerazione e poi ci sarebbe da chiedersi che idea si ha di quel parco tanto importante e tanto fondamentale da valorizzare visto che si trova accanto le mura della nostra vecchia Eraclea?

E poi, che senso ha mettere la betonella appoggiata sulla sabbia se proprio quel parchetto diventa un vero e proprio fiume quando ci sono piogge intense?

In poche parole, quello presentato come progetto, progetto in realtà non è, altrimenti ci sarebbero volute tante altre cose, innanzitutto una delibera di giunta. 

E’ allora perché tutta questa fretta? Perché una soluzione così semplice e veloce? 

Già, perché qualche giorno fa, proprio nell’area del parco sono stati tagliati 8 alberi, anche se l’autorizzazione ne prevedesse 2. Ma siccome la cosa non è sfuggita a più di qualcuno, i 6 alberi non compresi nell’autorizzazione, sono stati solo tagliati e non estirpati.

Non sarà per caso una pezza per coprire l’orrore fatto agli alberi qualche giorno fa? 

Ecco dunque, in una questione che stava prendendo una brutta piega e soprattutto un colpo agli occhi, orrendo, ecco fuori dal cilindro il progetto “Pinetina”.

Fregandosene letteralmente del lavoro della gente, del valore dei luoghi e soprattutto continuando in quel modo di fare che permette a qualcuno di questa amministrazione di pensare che Policoro sia cosa propria, esattamente come un profilo facebook