I commercianti chiedono e loro nemmeno rispondono. O vi svegliate o andate a casa per il bene di tutti.

A dimostrazione di come l’Amministrazione Comunale sia completamente scollegata con le esigenze della Città; di come si nascondono dietro a promesse che sanno solo di prese in giro, di come spendono il loro tempo per tutelare gli interessi di pochi e per trovare costantemente l’equilibrio politico attraverso la soddisfazione delle singole richieste (ne parleremo molto presto), siamo stati costretti, ancora una volta, ad un grido di “sveglia” alla nostra Amministrazione.

Infatti, il 24 aprile, negli stessi giorni che si stava provvedendo a comprare l’auto di rappresentanza, mentre tutte le attività erano chiuse e l’emergenza sanitaria era al suo picco, i commercianti titolari delle concessioni dei locali comunali del “borgo casalini”, protocollavano una legittima richiesta al Sindaco, di poter avere ubn esonero dal pagamento del canone mensile di fitto dei locali. A tale richiesta non è, ad oggi, pervenuta nessuna risposta.

Siamo senza parole davanti a tale menefreghismo di fronte alle richieste di operatori, che già da soli provvedono alla pulizia del verde, che già sono stati messi in difficoltà la scorsa stagione per il pasticcio fatto su una delibera dell’occupazione del suolo pubblico che ha causato anche delle sanzioni ad alcuni; che rappresentano un punto di aggregazione importante per la nostra Città.

Invece, dietro i proclami e le misere difese ascoltate anche nel Consiglio Comunale del 3 Giugno scorso, è evidente una tristissima realtà: quella di una maggioranza ancora una volta in cerca di un equilibrio, con un assessore da nominare e la delega al turismo ancora una volta usata come strumento di compensazione. Una realtà che vede costretta la macchina amministrativa a provvedere alla soluzione solo delle continue richieste provenienti dai singoli consiglieri che sanno di poter ricattare la tenuta della maggioranza. Questa è la faccia più brutta della politica.

Una difficoltà oggettiva che slega ancora di più la maggioranza dalla città e che in un momento difficile come questo, non può altro che provocare indignazione e vergogna.

Chiunque di loro avesse buon senso e a cuore il bene della nostra comunità, farebbe bene a scrivere la parola fine a questa agonia fatta di totale distacco dalla realtà cittadina.

CONSIGLIO STORY: cronaca di uno scollegamento dalla realtà

Sintetizzare 7 ore di Consiglio Comunale, convocato dopo 5 mesi dall’ultimo e richiesto della minoranza, con diversi punti all’ordine del giorno, in un momento così importante, è già cosa estremamente complicata. Se a questo si aggiunge il silenzio sul continuo sisma politico che accompagna questa triste avventura amministrativa, ecco spiegato il motivo per il quale si continuano a convocare Consigli Comunali che finiscono a notte inoltrata e dove le discussioni importanti arrivano ben oltre la mezzanotte.

In sintesi, da questo Consiglio Comunale, emergono nuove puntate di una storia ormai segnata che porta la maggioranza a continuare nella sua chiusura ermetica sulle vicende interne ormai sempre più sconnesse con le vicende della comunità.

Andiamo per ordine.

 

ANNUNCI, DIMISSIONI E DELEGHE FANTASMA.

Il Consiglio Comunale si apre con la dichiarazione della Consigliera Prestera che comunica l’abbandono del gruppo Futuro Comune”, pur mantenendo la fiducia al Sindaco. L’effetto di questo ennesimo movimento all’interno della maggioranza (solo la Consigliera Prestera è al 3° in tre anni) porta a nuovi equilibri, nuove posizioni e nuove soluzioni da trovare (che novità). Di fatti, quindi, ogni membro della Giunta Comunale è espressione di 1, massimo 2 consiglieri.

Come se non bastasse girano voci incessanti sulle dimissioni dell’Assessore Buongiorno (espressione dell’area chiurazziana del PD) avvenute la mattina, ma di cui il Sindaco non ritiene opportuno dare comunicazioni. Solo il giorno dopo, l’Assessore comunica l’uscita dalla Giunta per motivi familiari. Come se non bastasse, anche la delega al Turismo (detenuta dall’Assessore Di Cosola) sembra sia tornata in mano al Sindaco, ma anche su questo il silenzio già sperimentato nelle precedenti “crisi” è stata la strada scelta dalla maggioranza.

La minoranza chiede di discutere velocemente sulla situazione politica (quanto meno per capire almeno con chi provare a dialogare sulle deleghe in questione) ma il Presidente Maximo Ranù, dopo l’ennesima lezione di democrazia per ricordare il 2 giugno, mette ai voti la proposta di discussione, che chiaramente viene respinta. Rimane dunque ancora più misteriosa la reale situazione interna.

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sulla situazione politica:

Intervento di Enrico Bianco sulla situazione politica

Intervento di Massimiliano Padula sulla situazione politica

 

 

DEBITI FUORI BILANCIO E L’ASSURDO ATTEGGIAMENTO DELLA MAGGIORANZA

Siccome già gli argomenti erano pochi, anche su un punto portato in Consiglio dalla maggioranza, presentato da un dirigente da loro stessi nominato, con il parere favorevole anche del revisore dei conti, il PD ha avuto il coraggio di sfiduciare tutti in un colpo solo tentando di chiedere ulteriori chiarimenti su un debito fuori bilancio di 3 anni fa, di cui un imprenditore di Policoro aspetta legittimamente di esserne pagato. In realtà s’incartano e alla fine saranno costretti a votarlo favorevolmente, ma anche questo atteggiamento è il segno intangibile di uno scollegamento totale rispetto a tutti, compresi i tempi che si stanno vivendo.

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sui debiti fuori bilancio:

Intervento di Enrico Bianco sui debiti fuori bilancio

Intervento di Massimiliano Padula sui debiti fuori bilancio

 

 

FASE 1 E FASE 2: STORIA DI UNO SCOLLEGAMENTO

Cosa è stato fatto, ma sopratutto cosa si farà. Per una Amministrazione già lenta, fragile e scollegata in epoca pre-covid, cosa ci si poteva aspettare in una fase di emergenza? se va bene, il minimo sindacale, gli obblighi di legge. Chiaro che forse in questa condizione non ci si poteva aspettare di più, ma il dato negativo è uno scollegamento ancora più forte dalla realtà cittadina. La normalità per l’acquisto dell’auto di rappresentanza, il continuo movimento interno, il rumore della continua contrattazione interna, l’intervento in proposito del Sindaco, sono segni di una vita parallela rispetto a quella che vive il resto della città, che alla luce dei elementi non fa prevedere nulla di buono all’orizzonte.

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sulla Fase 1: 

Intervento di Enrico Bianco sulla Fase 1

Intervento di Massimiliano Padula sulla fase 1

 

 

 

Qui i video degli interventi dei nostri consiglieri sulla Fase 2:

Intervento di Enrico Bianco sulla fase 2

Intervento di Massimiliano Padula sulla fase 2

 

 

Grazie a Jonica Tv che permette di frazione gli interventi di queste sedute follemente lunghe e che per questo difficili da divulgare ai cittadini.

La loro vera urgenza è stata comprare l’auto di rappresentanza

In questi 3 mesi di crisi e disagio che ha colpito anche la nostra comunità, l’unica iniziativa che è stata capace di mettere in campo l’Amministrazione comunale è stata quella di farsi pulire una parte del lungomare da cittadini volontari.

Senza entrare nel merito di una iniziativa, per molti versi, illegittima, è stato forse l’unico caso in Italia di una Amministrazione che anziché aiutare i cittadini in un momento di grande difficoltà come questo si è fatta aiutare dai cittadini a svolgere un servizio che rientra nei propri compiti.

Pensavamo di aver visto abbastanza ma non avevamo fatto i conti con la capacità di stupire che ha l’Amministrazione Mascia.

Infatti, mentre l’incertezza sul futuro rappresenta la grande preoccupazione di tutti, imprese, commercianti, lavoratori e cittadini, l’Amministrazione comunale, anziché fermarsi e riorganizzare le proprie priorità in funzione di un emergenza economica molto difficile da superare, ha pensato bene di acquistare una nuova macchina di rappresentanza.

Una berlina Volkswagen Passat, con un noleggio di 4 anni a circa 33mila euro, peraltro spendendo questi soldi presso una concessionaria di Scandicci (FI) e snobbando le concessionarie locali.

Quindi, dopo che sono riusciti a creare caos e soprattutto un fortissimo ritardo sui bonus alimentari urgenti e necessari a tante famiglie policoresi, nel pieno dell’emergenza COVID 19, in pieno loockdown ma soprattutto con davanti una totale incertezza sul futuro, hanno pensato alla macchina di rappresentanza.

Non abbiamo più parole per descrivere questo totale distacco rispetto alla comunità policorese da parte dell’Amministrazione Mascia, ma questa storia dell’acquisto della vettura di rappresentanza in pieno periodo di emergenza e difficoltà, sembra molto più anche una beffa.

L’ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che mai come oggi, avrebbero bisogno di sostegno e provvedimenti che invece tardano anche solo ad essere pensati.

Policoro non può più aspettare. Basta trovate di facciata, si passi ai fatti.

Non è più tollerabile la chiusura in sé stessa che l’Amministrazione Comunale continua a portare avanti.

Abbiamo già sollecitato più volte la necessità di un Consiglio Comunale che non viene convocato ormai da gennaio; cosi come sarebbe più che opportuno discutere delle misure necessarie per sostenere i commercianti, le categorie produttive ed i cittadini di Policoro per uscire al meglio possibile da questa difficile situazione.

Invece, il silenzio su queste questioni è interrotto solamente dalle ipocrite trovate da parte di alcuni esponenti della maggioranza che continuano furbescamente solo a fare “rumore” senza muovere nulla.

Basta proclami e parole vuote, Policoro è la terza città della Regione ed è quanto mai fondamentale per i settori del turismo e dell’agricoltura, ma anche del commercio, per l’interno metapontino.

Sarà un’estate particolare e difficile, ed è proprio per questo che ribadiamo ancora una volta che sarebbe opportuno provvedere all’approvazione del bilancio e incominciare a dare risposte concrete ai policoresi. Sarebbe opportuno individuare le risorse di bilancio che si affiancano alle iniziative del Governo per attenuare gli effetti dell’emergenza sul tessuto economico della città (utilizzo dell’avanzo di bilancio; monitoraggio dei minori costi sostenuti per i servizi sospesi durante l’emergenza; taglio alle spese inutili; ecc.).

Sarebbe opportuno velocizzare l’avvio dei lavori pubblici programmati ormai da anni e che l’Amministrazione non riesce a far partire. Sarebbe opportuno prepararsi ad un nuovo modo di vivere la città (occupazione di suolo pubblico; mobilità; potenziamento delle piste ciclabili; monitoraggio sanitario; ecc.).

Invece, l’Amministrazione continua solamente a provare a darsi un’immagine di facciata che risulta però sbiadita e poco rassicurante. Cosa c’è sotto questa totale assenza? I continui contrasti interni? Oppure è solo incapacità? Sicuramente c’è l’incapacità di comprendere le reali necessità di Policoro, di leggerne le reali esigenze. Il tutto aggravato da un circuito vizioso nel quale si tende a preoccuparsi più dell’apparenza che della sostanza.

Speriamo che al più presto si torni alla politica ed alla discussione concreta, perché questa inerzia, se in periodi normali era dannosa, oggi, in tempi così difficili, è distruttiva.

Ci dovremmo fermare un attimo

Ci dovremmo fermare un attimo, per essere un po’ più lucidi in questo momento tanto difficile da affrontare ma anche da capire.

Si, è difficile certo, ed ognuno sta vivendo tutto questo con le proprie paure ed ansie. Normale, soprattutto perché, queste sensazioni sono individuali ma sono influenzate dal nostro contesto, dal nostro ambiente che oggi è e può essere solo virtuale.

Ecco perché ci dovremmo fermare un attimo quando siamo convinti di avere le risposte, spesso facili nella nostra testa. Ma se provassimo, per un attimo ad essere lucidi, allora forse le cose sembrerebbero molto diverse.

Si dovrebbe fermare un attimo chi oggi invoca dimissioni, chi affolla i canali di comunicazione con notizie fuorvianti, cavalcando quelle ansie e quelle paure che sono i nostri compagni di viaggio in questa quarantena.

Si dovrebbe fermare un attimo chi insegue scoop giornalistici alimentando la sfiducia verso chi amministra questo momento.

Perché non è proprio questo il momento.
Alcuni mentono sapendo di mentire ed è una delle cose che fa più male, l’opportunismo cinico travestito da vittimismo d’assalto.

Si dovrebbero fermare un attimo per essere un po’ più umani. Capire che oggi non è tempo di assedi mediatici per fini diversi a quelli dell’emergenza. Dovrebbero capire che è un atteggiamento infame quello di cavalcare le ansie e le paure della gente.

Si muore di questo virus, non si scherza, e se qualcuno ha responsabilità soggettive è giusto che paghi se qualcosa non va come dovrebbe. Ma sfruttare il momento emotivo di una morte per additare responsabilità politiche a chi ha ereditato da nemmeno un anno un sistema sanitario regionale massima espressione di un ventennio di potere, è sciacallaggio. Punto

Ci dovremmo fermare un attimo per capire che la nostra situazione è una “buona” (se così si può dire) situazione rispetto all’inferno che stanno vivendo i nostri amici e parenti lombardi, emiliani, veneti, piemontesi, spagnoli, newyorkesi, ecc..

Abbiamo numeri e condizioni che ci permettono di avere un cauto ottimismo.

I problemi ci sono, è chiaro e ci dovremmo fermare un attimo anche solo per comprendere bene quello che stiamo vedendo alla tv. Per prendere coscienza che i problemi di Policoro, della Basilicata, dell’Italia, sono quelli di tutto il mondo. DPI, tamponi, mascherine che tra burocrazia, logistica, protezione civile ed anche dogane, sono le criticità di questa emergenza.

Ci dovremmo fermare un attimo per capire che forse è normale in questa anormalità. La nostra società moderna non era pronta. In nessun angolo del Mondo.

“E’ un tempo di guerra” si dice, allora, in tempi come questi, la fiducia nelle istituzioni è uno dei valori più importanti sul quale aggrapparsi. Minarlo è un colpo basso alla società. Sollecitare quella rabbia verso chi amministra oggi è un attentato alle nostre istituzioni.

Ci dovremmo fermare un attimo per capire quello che affrontano le tante persone nei reparti degli ospedali, nelle ambulanze, negli ambulatori e soprattutto gli ammalati ed i loro cari.

Pensiamo di capire cosa stanno vivendo queste persone, ma non ci arriviamo facilmente, perché siamo presi dalle nostre paure. Soprattutto quando qualche iena ci soffia sopra in continuazione.

Ci dovremmo fermare un attimo per essere lucidi.

Alla fine “andrà tutto bene” è un concetto relativo.
Tutto cambierà, speriamo bene.
Massimiliano Padula

NOI STESSI, LA RESPONSABILITA’ E GLI ALTRI

Certo che esisterà un prima e un dopo di questo momento così strano da sembrare surreale.

Così difficile da comprenderne la portata, così strano in un mondo fatto di certezze, false, fragili e devianti certezze. Forse è questo shock che fa emergere tutte le nostre difficoltà a comportarci in maniera meno egoistica, uscendo dal proprio mondo, capire che il nostro modo di fare non è tutelato dalla nostra intoccabile libertà, ma che invece riguarda anche gli altri. 

Avere questo peso addosso, quello degli altri, in particolare quello di chi è più debole fisicamente, sembra una cosa difficilissima. Quanto ci costa capire che davanti a tutta questa incertezza, dovremmo essere più responsabili.

Non sappiamo cosa succederà, mentre i numeri galoppano verso l’alto, mentre questo senso di caos ci fa sembrare tutto quasi astratto, sappiamo solo che solo tutti insieme possiamo fermare questo delirio. 

Ci sarà un prima e un dopo. Ci sarà un segno lungo nelle nostre vite perché cambierà tante cose, sociali ed economiche. Ci saranno momenti difficili, molto difficili. Ci chiederemo anche il perché dei nostri comportamenti, forse metteremo in dubbio anche le nostre più salde convinzioni, forse cambieremo.

Si studierà a lungo questo momento e se saremo una società veramente matura ed evoluta sapremo anche coglierne i cambiamenti in meglio che potrà portare questa attuale situazione critica. 

MA ORA, MA ADESSO, BISOGNA SOLO ESSERE RESPONSABILI VERSO GLI ALTRI, PARENTI O AMICI O ANCHE SEMPLICI SCONOSCIUTI CONCITTADINI. 

A CHI E’ TORNATO, CHIEDIAMO DI RISPETTARE LA QUARANTENA, CHIEDIAMO DI RIMANERE A CASA, CHIEDIAMO UN SENSO DI RESPONSABILITA’

RIDUCIAMO AL MINIMO I RISCHI, SEGUIAMO LE INDICAZIONI E LE ORDINANZE.

STRINGIAMO I DENTI E RICORDIAMOCI CHE APPARTENIAMO A COMUNITA’ DELLE QUALI SIAMO RESPONSABILI.

Caro Sindaco, lo sdegno è solo dei Policoresi.

Lo sdegno che il Sindaco Mascia rivolge ai Consiglieri Bianco e Padula, conferma l’arroganza con la quale cerca di difendersi.

D’altra parte siamo oramai abituati ad un Sindaco che sembra Alice nel paese delle meraviglie: umiliato un anno fa dal vicesindaco Marrese a cui ha ceduto le redini dell’Amministrazione svolge il suo ruolo solo per fare rappresentanza come fosse il Presidente di un Rotary club.

Una nota di risposta che non fa altro che confermare i dubbi e le perplessità in merito ai fatti legati ad alcuni concorsi ed alla gestione della questione “raccolta rifiuti”.

Infatti, quello che contestiamo è il metodo e l’opportunità di alcune scelte, che se non altro dimostrano il caos totale che regna nella maggioranza comunale ed i danni che causa ai cittadini.

Perché è una menzogna dire che per mettere a bando il servizio di raccolta rifiuti si è nei tempi consentiti dalla legge. Infatti, siamo oramai vicini alla scadenza della terza proroga dell’affidamento diretto fatto oltre un anno e tre mesi fa. La stessa legge permette la proroga solo per motivate ragioni. Ma la ragione della proroga non può mai essere l’INERZIA. E, invece, di inerzia si è trattato se si pensa che dopo un anno e tre mesi non sono ancora stati pubblicati gli atti di gara. E se tale ridicolo ritardo non è stato pianificato e voluto, allora vuol significare solo una totale ed imbarazzante incapacità.

Non può essere un vanto (o un alibi) scaricare il caos delle prove selettive per i “piani sociali di zona” alla azienda che si è occupata delle prove se tale incarico è stato conferito il giorno prima delle prove stesse.

Infine, non può essere un vanto legarsi ad un’interpretazione benevola della norma in riferimento alla nomina della Dottoressa Benedetto come dirigente del I settore: l’ASM non ha adottato provvedimenti disciplinari verso la Dottoressa perché l’arresto subito ha prodotto in automatico la sospensione della dirigente e tale condizione poteva e doveva essere valorizzata rispetto ai requisiti soggettivi previsti dall’avviso pubblico (assenza di provvedimenti disciplinari).

Chiediamo al Sindaco di spiegarci che senso ha non consentire la partecipazione al bando a chi ha subito un semplice richiamo dall’azienda e consentirlo a chi ha subito una custodia cautelare in carcere. 

E’ il metodo e l’opportunità quella che viene contestata. Questo genera caos, del resto è evidente che tutte queste situazioni stanno avendo un iter molto travagliato che genera difficoltà, incertezza e poca fiducia nella cittadinanza. Del resto, se in ogni situazione qualcosa non va liscia, un motivo ci deve pur essere.

Caro Sindaco, qui l’indignazione è solo quella dei Policoresi costretti a subire gli effetti di questa (consapevole o no) incapacità.

Anomalie nei concorsi. Calpestata ancora una volta la dignità delle “inutili zavorre”

Sono veramente troppe le anomalie che stanno accompagnando l’Amministrazione Mascia. Frutto di scelte inopportune, anomalie nelle procedure e continui litigi che stanno caratterizzando questa pagina sempre più opaca della storia amministrativa della Città.

E’ stata inopportuna la scelta di nominare la Dott.ssa Benedetto come dirigente del I Settore nel Comune di Policoro. La dottoressa Benedetto, protagonista delle famose vicende giudiziarie sulla Sanità lucana che portarono all’arresto anche di Pittella, Governatore della Regione all’epoca dei fatti, ha avuto la nomina dall’Amministrazione Mascia ed ha preso servizio dalla metà di gennaio. 

E’ una nomina che poteva essere evitata, non per dare giudizi prematuri rispetto all’iter giudiziario, ma sicuramente per opportunità. Potrà mai lavorare serenamente la dottoressa che ha sul capo un’imputazione così grave? Che impatto può avere sull’andamento degli uffici e delle procedure?

Poteva l’Amministrazione evitare tale nomina visto che nell’avviso vi è l’esclusione per chi ha avuto provvedimenti disciplinari? Tenuto conto che l’arresto ha comportato automaticamente la sospensione della Dirigente dal suo ruolo in ASM, crediamo che il Comune di Policoro avrebbe potuto sicuramente avere delle riserve invece di interpretare in maniera favorevole alla Dott.ssa Benedetto la norma scritta nell’avviso pubblico.

Questa è solo l’ultima di una serie di anomalie venute fuori nei diversi avvisi e bandi durante l’Amministrazione Mascia.

Basterebbe pensare alla gestione del bando per l’assunzione dei profili richiesti per il “piano sociale di zona”. Infatti, se da un lato l’Amministrazione ha annullato la preselezione caratterizzata dal caos nel momento della correzione dei test con l’accusa grave di “aver violato la legge” nei confronti della società incaricata per la realizzazione del test (incarico affidato il giorno prima del Test), dall’altro lato considera buona la selezione che la stessa ditta ha fatto il giorno seguente di quella annullata. Con l’assurdo che la correzione di questa seconda selezione sembrerebbe essere stata fatta nella sede della Società a Milano e non in sede di selezione. Il risultato è stato che a passare la selezione (basata su quiz di cultura generale) sono stati solo tre soggetti, di cui due già operativi presso il Comune di Policoro.

Senza contare il servizio di raccolta rifiuti dove ancora (!!!!) non è uscito il bando e siamo ormai ad un anno e tre mesi dalla ordinanza di affidamento temporaneo del servizio che è già stata prorogata per ben due volte. Ricordiamo che la legge concede sei mesi di tempo per aggiudicare un nuovo servizio con bando di gara.

Tutto questo delinea un “modello”, un brutto modello, di quelli che calpestano il rispetto nei confronti dei cittadini. Che sbeffeggia i giovani quando garantisce un posto ad un dirigente indagato in una vicenda giudiziaria dalla quale è emerso che i partecipanti sono stati definiti “inutili zavorre”; oppure quando non si è trasparenti nei concorsi. Nessun rispetto per i giovani e nessun rispetto per i cittadini che vedono i costi dei servizi in continuo aumento per colpa della loro incapacità”.

MURO DI GOMMA

Hanno contrapposto un muro di gomma davanti alla richiesta esplicita di avere le  motivazioni circa le dimissioni ed il successivo rientro dell’Assessore Cacciatore avvenuto il giorno del Consiglio.

Non dare risposte, nascondendosi dietro un silenzio inquietante, è un segnale pieno di significato. Perché se è meglio stare zitti, vuol dire dichiarare l’ennesima fragilità. 

Ed è veramente meglio stare zitti se poi si deve ascoltare il Sindaco fare un intervento in cui dichiara di “ignorare la richiesta di risposte”; dire che un Consigliere “non ha titolo di parlare a nome della Città” oppure di non possedere “raziocinio quando parla”.

Un difesa triste, molto triste che conferma come il primo cittadino sia sempre più scollegato rispetto al contesto che dovrebbe vederlo principale protagonista.

Ma la sintesi di questa paradossale situazione la si può cogliere guardando la prima ora del Consiglio Comunale di venerdì quando l’unica cosa che hanno detto per spiegare i fatti successi in Giunta in queste settimane, è stata quella di rimandare ad un comunicato uscito giovedì

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senza entrare nel merito della questione.

Ma se è vero che lo strappo in Giunta si è consumato sulla proroga delle autorizzazioni dei chioschi sul lungomare, allora è anche vero che l’Assessore Cacciatore si è fatta fregare dal resto della maggioranza.

Infatti, dichiarare che si è trovata una sintesi sull’opportunità di aspettare le decisioni della “conferenza Stato-Regioni” riguardo il rinnovo delle concessioni balneari, significa o non aver capito la questione chioschi (che nulla c’entra con la concessioni balneari) oppure che stanno mentendo spudoratamente perché i motivi dello strappo sono ben altri. 

Grave, molto grave mentire così; fatto giustificato dal silenzio imbarazzante tenuto in aula sull’argomento.

E’ diritto della Città sapere su quali scelte e decisioni si litiga, è diritto della Città sapere su “cosa” si basano le trattative. 

Domande lecite e giuste che si scontrano contro un “muro di gomma” che a questo punto è preoccupante e vergognoso. 

Bugie, tante bugie, come anche il famoso bando della raccolta rifiuti, che dopo un anno e due mesi, ancora non è stato pubblicato mentre mancano solo 4 mesi alla scadenza dell’ultima proroga. Eppure nel Consiglio del 18 dicembre scorso il Vice Sindaco faceva l’ennesimo proclamo come se il bando dovesse uscire a poche ore. Invece è passato un altro mese ancora, ma loro non sembrano preoccupati così come non lo sono stati per tutti questi lunghi mesi.

Bugie, scuse e atteggiamenti spocchiosi per poi fare anche la parte delle vittime.

Sempre meno trasparenti, sempre meno chiari e purtroppo sempre meno rispettosi di tutta la comunità.

L’intervento di Enrico Bianco 

 

L’intervento di Massimiliano Padula

Scontri, dimissioni e vivere alla giornata

Nelle stanze più che mai chiuse del Comune di Policoro, continua a consumarsi la tragicomica storia dell’Amministrazione Mascia.

Succede di tutto, si discute su tutto, anche quello che la logica ed il buon senso indicano soluzioni già scritte. Invece, per via di quella ingarbugliata suddivisione delle deleghe tra gli assessori, lo scontro all’interno della maggioranza è quotidiano e su tutto. Un immobilismo evidente e costante.

Quando poi gli scontri sono al quanto duri, succede anche che si scrivono dimissioni, si fanno prove di forza e poi si è capaci anche di ritirarle, le dimissioni. Le dimissioni (poi ritirate) dell’Assessore Cacciatore di questi giorni, ne sono la testimonianza.

Ma il problema più grande, quello che rende opaca ogni situazione che riguarda la maggioranza, è la poca chiarezza, il silenzio e la chiusura. Perché se è vero come sembra, che i malumori delle fibrillazioni di questi giorni, siano stati scatenati dalla delibera di giunta per il rinnovo delle concessioni dei chioschi a mare, allora sarebbe quanto mai importante che la maggioranza rendesse noto quali siano le posizioni.

Eppure, la questione in oggetto, avrebbe dovuto avere una soluzione naturale ed  univoca, cioè il rinnovo delle concessioni per altri 5 anni sempre con il limite temporale dell’attuazione del piano dei lidi. Semplice, chiara, sopratutto nei confronti di quegli imprenditori che hanno investito scommettendo sul turismo di Policoro.

La delibera approvata il 30 dicembre (anche qui l’ultimo giorno, tenuto conto che era una scadenza già prevista sin dal giorno dell’insediamento) proroga di solo un anno le concessioni in oggetto, rendendo tutto ancora incerto e quindi di fatto bloccando ogni tipo di investimento da parte degli operatori.

Una scelta motivata, secondo la delibera, dalla realizzazione della piazza centrale a mare, che difficilmente sarà realizzata entro giugno, ma sopratutto riguarderebbe solo una delle concessioni dei chioschi. Perché rendere il futuro incerto a tutti?

Se lo scontro all’interno della maggioranza è esploso proprio sulla durata di tale proroga, sarebbe opportuno che fossero rese chiare le posizioni: qualcuno ha intenzione di fare un nuovo bando in barba a chi ha investito in questi anni? oppure è un modo per tenere tutti sotto scacco per un altro anno? oppure non si riesce a fare sintesi su che idea avere del lungomare di Policoro?

Intanto, l’ennesimo fronte di rottura, l’ennesima crepa, l’ennesima incertezza per la Città ed un Sindaco sempre più ostaggio di ogni singolo consigliere. E si continua a vivere alla giornata.